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Un caso di guarigione dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica attraverso la disintossicazione dei metalli pesanti

Un gruppo di medici tedeschi ha pubblicato nel 2017 uno studio sulla rivista scientifica “Complementary Medical Research” che documenta un caso di guarigione di un paziente affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), una patologia gravissima, che ha generalmente un decorso negativo.

Il paziente guarito

Percorso diagnostico

I ricercatori riportano che il paziente, di 49 anni, soffriva di debolezza muscolare di fascicolazioni con un’atrofia progressiva dei muscoli. Dopo un lungo percorso diagnostico che aveva escluso altre patologie, aveva ricevuto una diagnosi di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).

Avendo notato che il paziente aveva delle otturazioni dentali in amalgama, gli autori dello studio hanno ipotizzato che il paziente potesse avere un’intossicazione da al mercurio e hanno rimosso tali otturazioni con protocollo di massima protezione.

Chelazione

Successivamente il paziente è stato sottoposto ad una disintossicazione dai metalli pesanti con iniezioni di chelante DMPS (mediamente 86 × 250 mg in 3 anni), con la somministrazione di acido alfa lipoico, selenio, vitamine e altri integratori.

I medici hanno monitorato l’efficacia della disintossicazione attraverso il dosaggio dei metalli nelle urine, il punteggio della debolezza muscolare e delle fascicolazioni e con l’elettromiografia dei muscoli malati.

La guarigione graduale

I primi miglioramenti si sono verificati dopo la rimozione dei restauri in amalgama e due mesi dopo la terapia con DMPS i livelli di mercurio nelle urine sono aumentati (248.4 µg/g creatinina), dimostrando che era in corso l’espulsione del metallo.

Dopo un anno e mezzo l’elettromiografia ha confermato l’assenza dei tipici segni della SLA e dopo tre anni il paziente è guarito completamente.

Secondo gli autori dello studio questo approccio innovativo per il trattamento delle malattie del moto neurone è promettente e richiede ulteriori ricerche.

Intossicazione da amalgama, diagnosi sottovalutata

Il Prof. Max Daunderer, Docente di Tossicologia all’Università Tecnica di Monaco fino al 2000, ha pubblicato decine di volumi universitari di tossicologia clinica e, in particolare, tre volumi sulla tossicità dell’amalgama (otturazioni grigiastre fatte da una miscela di metalli e mercurio) che riporta la sua esperienza di trattamento di circa 25 mila pazienti.

Il Prof. Daunderer ha scritto anche un libricino più semplice, rivolto proprio ai pazienti, dal titolo “Amalgama” e ha permesso ad AMICA di tradurlo in italiano. Si può chiedere una copia all’associazione.

Nei suoi scritti il Prof. Daunderer ha documentato centinaia di casi di pazienti affetti da malattie neurologiche gravi, tra cui Sclerosi Multipla e SLA, che sono guariti o migliorati tantissimo attraverso la rimozione protetta delle otturazioni in amalgama dentale e la somministrazione di chelanti come DMPS e DMSA.

Effetti collaterali dei chelanti

Lo stesso Prof. Daunderer, però, negli ultimi anni aveva notato nella sua pratica clinica che il DMPS e il DMSA erano chelanti tossici che in alcuni casi potevano causare effetti collaterali gravissimi. Per questo era restio a somministrarli ed era solito consigliare piuttosto una rimozione radicale delle tossine attraverso la chirurgia.

Il Prof. Daunderer era solito collaborare con i dentisti, come il Prof. Ottaviano Tapparo di Monaco di Baviera, per praticare l’estrazione di molti denti nei pazienti, anche se apparentemente sani, per indurre il drenaggio delle tossine stoccate nell’osso mascellare e mandibolare.

Diversi pazienti italiani affetti con malattie croniche – come Sclerosi Multipla, da Sensibilità Chimica Multipla e da Sindrome da Fatica Cronica – che avevano otturazioni in amalgama hanno rimosso non solo le otturazioni, ma hanno seguito questo approccio terapeutico di rimozione chirurgica delle tossine ricevendone un giovamento enorme. Alcuni hanno recuperato la vita sociale e lavorativa.

Lo stesso prof. Daunderer era assolutamente contrario all’uso di integratori di selenio, di vitamine e di glutatione nei pazienti avvelenati da metalli pesanti perché causavano il rischio di redistribuzione delle tossine, con accumulo nel cervello. L’associazione AMICA purtroppo riceve spesso segnalazioni di reazioni avverse agli integratori da pazienti intossicati da mercurio e metalli odontoiatrici, anche se hanno rimosso da tempo le otturazioni.

Per quanto positiva possa essere l’esperienza di questi medici tedeschi, servono ulteriori studi per approfondire i protocolli terapeutici per la disintossicazione da metalli pesanti in pazienti con patologie gravi.

Clicca qui per leggere lo studio originale.

Recensione a cura di Francesca Romana Orlando

Giornalista e vice presidente di AMICA

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