Facebook
WhatsApp
Twitter
LinkedIn
Email

Le associazioni chiedono una nuova politica europea sul mercurio

16 luglio 2010 – La Commissione Europea ha commissionato all’azienda di consulenze Bio Intelligence un rapporto sulle politiche dei paesi europei in merito al mercurio. La bozza si può scaricare da questo sito: http://mercury.biois.com/files-3

Il 18 giugno 2010 la Commissione Europea ha organizzato la presentazione ufficiale del rapporto e ha dato la possibilità alle associazioni e agli esperti di presentare i loro commenti entro il 17 luglio. Quello che segue è il documento sottoscritto da sei associazioni europee e inviato a Lise Van Long, di Bio Intelligence e al Sig. Pavlos Mouratidis, dirigente della Commissione Europa che si occupa del procedimento sul mercurio.

AMICA fa parte del gruppo di lavoro Zero Mercury, anche detto ZMWG, e da pochi mesi ha fondato insieme ad altre associazioni l’Allenza Mondiale per un’Odontoiatria Senza Mercurio.

L’amalgama dentale rappresenta, infatti, un fattore di potenziale intossicazione da mercurio e metalli ed è, inoltre, una delle primarie cause o concause di molte patologie di cui AMICA si occupa, come la Sensibilità Chimica Multipla, la Fibromialgia, l’Elettrosensibilità, il cancro, le allergie, la Sindrome da Fatica Cronica, ecc.

AMALGAMA: IL CENTRO DELLA STRATEGIA EUROPEA SUL MERCURIO

Ci sono prove evidenti di rischi per la salute connessi all’uso del mercurio in odontoiatria, nonché dell’impatto ambientale di questo materiale dentale. L’impatto sulla salute, inoltre, è notevolmente sottovalutato perché i medici non hanno una formazione adeguata a riconoscere gli effetti della esposizione prolungata e cronica al mercurio dentale.

L’impatto sulla salute

Il documento SCHENIR sull’amalgama non riflette la complessità della letteratura scientifica sull’avvelenamento da amalgama e non tiene conto del gran numero di guarigioni da gravi malattie che sono avvenute dopo la rimozione corretta delle otturazioni in amalgama e un’adeguata disintossicazione.

Già nel 2002, Maths Berlin, Professore Emerito con una lunga esperienza degli effetti del mercurio sugli animali e sugli esseri umani, che aveva presieduto il Gruppo di Lavoro dell’OMS su Criteri di Salute Ambientale per il Mercurio Inorganico (1991), aveva redatto il rapporto “Mercurio nei materiali da otturazione dentale – un’aggiornata analisi del rischio ambientale e medico” per La Commissione dei Materiali Dentali del governo svedese ed elencava diversi rischi correlati all’uso delle otturazioni in amalgama.

  • Rischio di danneggiamento delle funzioni del sistema nervoso centrale;
  • Rischio di danneggiamento delle funzioni renali;
  • Rischio di danneggiamento del sistema immunitario;
  • Rischio di danneggiamento dello sviluppo del feto, specialmente del sistema nervoso.

Nel 2000 Max Daunderer, ex professore di Tossicologia presso l’Università Tecnica di Monaco, ha pubblicato i tre volumi del “Manuale di Intossicazione da Amalgama”, basati sulla sua esperienza su oltre 25.000 casi di vittime dell’amalgama. I problemi più frequenti che ha osservato in questi pazienti erano:

  • Danni e disfunzioni neurologiche;
  • Aumento dello stress ossidativi;
  • Carenza di enzimi (principalmente il glutatione sulfureo transferase);
  • Problemi dermatologici dovuti ad allergica sistemica ai metalli;
  • Problemi psicologici e comportamentali (tra i principali depressione, ansia e sonno disturbato).

Nei primi anni ‘90 ha presentato alla Corte di Francoforte una denuncia nei confronti del maggiore produttore tedesco di amalgame dentali, la Degussa. Il procedimento si è concluso con un accordo nel 1997 e la Degussa ha accettato di pagare 1.200.000 marchi (pari a circa 600.000 euro) da destinare alla ricerca su materiali odontoiatrici alternativi. E’ importante sottolineare che durante il processo il Prof. Otto Wasserman e altri suoi colleghi dell’Università di Kiel hanno prodotto una perizia per conto del procuratore del tribunale di Francoforte, sostenendo che l’amalgama può avere effetti altamente tossici sul lungo termine (3).

Più di recente, nel 2008, il Prof. Max Daunderer ha presentato:

  • Un esposto alla Corte Europea dei Diritti Umani per Accusa della Repubblica Federale Tedesca per essere responsabile di un Avvelenamento letale di massa da mercurio attraverso le otturazioni dentali in amalgama – Violazione dell’articolo 2 della Costituzione Tedesca ‘Diritto alla vita e alla integrità fisica’; e
  • Alla Corte Criminale Internazionale un Esposto: Uccisione di Massa causata dai Dentisti Tedeschi attraverso l’Uso dell’Amalgama.

La richiesta di giustizia a queste corti internazionali fa seguito ad anni ed anni di appelli pubblici da parte di questo scienziato, noto a livello internazionale, ai principali uffici di sanità pubblica in Germania e in Europa. Vogliamo chiedere alla Commissione Europea di coinvolgere per un parere gli scienziati europei più accreditati con una lunga esperienza clinica nel trattamento dell’avvelenamento da amalgama, come il Prof. Max Daunderer (Germania) o il dott. Grame Munro-Hall (Regno Unito).

Senza i test diagnostici appropriati e l’esperienza clinica specifica è molto difficile riconoscere gli effetti avversi dell’amalgama sulla salute. L’allergia ai metalli dell’amalgama, per esempio, è un problema sottovalutato perché il test di trafsformazione dei linfociti (LTT-MELISA) non è disponibile in tutti i paesi europei. E’ il test specifico per la diagnosi di allergia di tipo IV che è il tipo più comune di allergia ai metalli, mentre i test di provocazione sulla pelle (come i patch test) provano principalmente l’allergia di tipo I (“allergia immediata” o “allergia da contatto”) che è molto rara nel caso dei metalli.

Lo stesso problema si presenta con altri importanti test per l’avvelenamento da amalgama che sono difficilmente disponibili in molti paesi europei: 1) analisi dei metalli in saliva di più elementi dopo stimolazione (noto anche come “chewing-gum test” (4-7) e 2) test di provocazione con DMSA/DMPS che misura i livelli di sostanze tossiche trasportate (8-12). Ci sono numerose persone, perciò, con reazioni sistemiche ai metalli dell’amalgama che non possono avere una diagnosi appropriata e un conseguente trattamento terapeutico.

Persino quando viene certificata un’allergia all’amalgama, inoltre, il trattamento medico è incerto. Questo è ciò che avviene in Italia dove la legislazione lascia il paziente con allergia all’amalgama senza una chiara soluzione al problema. La normativa sull’amalgama del Ministero della Salute (Decreto Ministero della Salute, 10 ottobre 2001), è molto avanzato, ne vieta l’uso nei bambini sotto i 6 anni, nelle donne in gravidanza, nelle persone con problemi renali e in pazienti con allergia ai metalli dell’amalgama. In questi pazienti allergici, comunque, la rimozione delle otturazioni in amalgama è vietata a causa del rischio di esposizione ai vapori di mercurio durante la trapanazione. (13).

Al momento i cittadini europei che hanno problemi di salute connessi all’amalgama (per esempio coloro con riconoscimento ufficiale di intossicazione cronica da amalgama) sono lasciati soli senza soluzioni perché il servizio sanitario pubblico difficilmente dispone di esperti per trattare questi casi. In Italia, infatti, ci sono pochi casi documentati di pazienti danneggiati da amalgama che hanno ottenuto il rimborso pubblico dal Sistema Sanitario Nazionale per ricevere trattamenti appropriati in centri specializzati in Germania. La chelazione del mercurio con DMPS, DMSA ed EDTA, comunque, è sempre un trattamento a rischio di gravi effetti collaterali e molto spesso i danni indotti dal mercurio sono irreversibili.

Il fatto che i medici non hanno esperienza nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione delle complicazioni causate dall’esposizione cronica al mercurio dentale, dovrebbe essere considerato come una ragione sufficiente per vietare l’uso di questo materiale da subito.

Le difficoltà nella diagnosi sono persino ovvie nel caso della intossicazione da amalgama provocata dalla madre al nascituro. E’ ampiamente noto che il mercurio accumulato dalla madre può passare al feto durante la gravidanza e al neonato durante l’allattamento (14-21). Il mercurio dell’amalgama può essere responsabile di disturbi dello sviluppo neurologico e comportamentali, incluso l’autismo (20-22).

Interaction of environmental and genetic factors

Il Parlamento europeo riconosce che (vedi punto H) c’è “l’emergenza di nuove malattie o sindromi, come ad esempio la ipersensibilità chimica multipla, la sindrome degli amalgami dentali, l’ipersensibilità ai campi elettromagnetici, la sindrome dell’edificio malato e la sindrome da deficit di attenzione e la sindrome da iperattività nei bambini” nel “Rapporto di medio termine del Piano Europeo di Azione per la Salute e l’Ambiente 2004-2010”, approvato il 4 settembre 2008 (23). Questo documento è particolarmente interessante non solo perché c’è un chiaro richiamo a prendere le misure per fermare l’aumento di tali condizioni, ma perché tutte potrebbero avere le stesse basi ambientali dove il mercurio può giocare un ruolo centrale.

Il ruolo delle otturazioni in amalgama dovrebbe essere preso in considerazione, infatti, come un fattore fondamentale nell’aumento delle patologie ambientali su larga scala perché il mercurio e altri metalli pesanti interagiscono abilmente nella metabolizzazione delle sostanze xenobiotiche e sono responsabili dell’aumento dello stress ossidativi (24-27). L’esposizione al mercurio dentale rappresenta, allora, un fattore di sensibilizzazione agli effetti avversi dell’esposizione ad altri tipi di tossine usando gli stessi schemi metabolici del mercurio in un effetto sinergico che può aumentare il rischio di cancro e l’inizio della sensibilità chimica. Il mercurio è, infatti, uno dei maggiori fattori di scatenamento della Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una delle condizioni più invalidanti nella nostra società (28-31) e di altre malattie correlate come la Sindrome da Fatica Cronica e la Fibromialgia. (32-33).

Esiste un rischio per la salute completamente nuovo che deve essere preso in considerazione quando si discute di metalli pesanti: l’interazione fra i campi elettromagnetici e i metalli. Uno studio recente ha dimostrato un significativo rilascio di ioni dall’amalgama in persone che usano il cellulare e in chi si sottopone a risonanza: (34). Dal momento che l’uso di telefoni senza fili e dei congegni elettrici è così diffuso e relativamente nuovo, le revisioni degli studi dovrebbero considerare questo aspetto, il così detto “effetto galvanico”, nella valutazione degli effetti collaterali dell’uso del mercurio in odontoiatria.

E’ noto, infine, che numerose malattie sono causate dall’interazione fra fattori genetici ed ambientali. Questo sembra verificarsi nel caso di danno da mercurio nel cervello e Alzheimer. Queste due condizioni sembrano avere in comune il tipo di lesioni osservate e la Riduzione dell’Attività Enzimatica nel cervello (35-37).

Studi recenti, poi, hanno scoperto una correlazione significativa fra la predisposizione genetica all’Alzheimer e l’esposizione al mercurio. L’età in cui si rivela l’Alzheimer nella popolazione è associata alle variazioni genetiche della apolipoproteina-E, una proteina del cervello e del liquido cerebrospinale che trasporta il colesterolo. E’ presente in tre genotipi: apo-E2, apo-E3, and apo-E4.

La apo-E2 ha la capacità maggiore di legare e di rimuovere gli atomi bivalenti di metalli tossici come il mercurio, facendoli uscire dal cervello verso il fluido cerebrospinale e verso il sangue con un ruolo di protezione dall’Alzheimer.

La apo-E3 ha una capacità intermedia di legare e di rimuovere dal cervello i metalli tossici bivalenti come il mercurio, mentre la apo-E4 ha la minore capacità così, si considera quest’ultima caratteristica genetica come una suscettibilità genetica all’innesco precoce di Alzheimer. Questo può spiegare come la comprovata suscettibilità genetica all’Alzheimer nei portatori del genotipo APO-E4 sia correlata alla capacità di disintossicazione dal mercurio e dagli altri metalli pesanti. Al momento gli odontoiatri non propongono questo test genetico prima di proporre l’ amalgama, come materiale per le otturazioni dentali.

Dal punto di vista della salute pubblica, al momento, non c’è alcun motivo di scegliere l’amalgama per le otturazioni visto che le alternative sono ugualmente efficaci anche per I molari (persino lo SCHENIR dichiara che la salute orale può essere adeguatamente assicurata sia che si usi l’amalgama che le alternative).

C’è anche un altro aspetto riguardante l’impatto ambientale dell’amalgama che non è pienamente considerato nel Rapporto di Bio Intelligence: la contaminazione dell’aria all’interno e intorno agli studi dentistici. C’è una abbondante letteratura su come lo studio del dentista diventa una fonte di contaminazione da mercurio nell’acqua, anche se si usano i separatori, ma bisogna occuparsi maggiormente dell’adeguata ventilazione e della purificazione dell’aria per difendere chi abita vicino agli studi dentistici.

C’è un significativo rilascio di vapori di mercurio durante la posa e la rimozione di amalgama e, infatti, l’amalgama è considerata una dei maggiori fattori occupazionali per i dentisti fin dai primi anni 60. (39-52). Per un curioso paradosso, loro sono i primi ad essere esposti ai rischi del mercurio dentale e gli ultimi a riconoscere gli effetti di tale pericoloso metallo(!). La rimozione di amalgama dovrebbe sempre essere eseguita in condizioni ottimali per i pazienti:

  • Fornitura di maschera d’ossigeno o aria pulita;
  • Diga in gomma;
  • Trapano a velocità ridotta;
  • Aspirazione forte, tipo “clean up”;
  • Preferire la trapanazione del dente intorno all’amalgama per disincastonarla in un solo pezzo, per evitare i vapori di mercurio;
  • Occhiali di protezione;
  • Somministrazione di carbone prima della rimozione.

E per i dentisti:

  • Maschera con filtro ai carboni;
  • Occhiali di protezione.

La contaminazione da mercurio degli studi dentistici sarà un serio problema per molti anni a venire perché, anche se l’amalgama fosse vietata subito, avremmo ancora milioni di pazienti con la necessità di rimuovere le vecchie otturazioni. Non solo dovrebbe essere obbligatorio, perciò, l’uso dei separatori negli studi odontoiatrici, ma anche l’uso di sistemi di purificazione dell’aria, almeno nella stanza dove si rimuove l’amalgama, così come dovrebbe essere obbligatorio un protocollo di “rimozione protetta” delle vecchie otturazioni.

I costi sociali dell’amalgama

Alcuni dentisti sostengono che l’amalgama non può essere vietata perché è il materiale meno costoso e più funzionale. Ciò è semplicemente falso. L’amalgama è a basso costo per i dentisti che non vogliono intraprendere corsi di aggiornamento professionale e sulle nuove tecniche, mentre è il materiale più costoso se teniamo presente i costi ambientali e quelli dello smaltimento.

Questi costi vengono pagati dalla società in termini di:

  • produttività ed ore di lavoro perse;
  • pensioni di invalidità;
  • servizi sanitari;
  • servizi sociali per i disabili;
  • risanamento dell’ambiente.

Dato che si prevede l’aumento del numero delle vittime da amalgama, in conseguenza della maggiore conoscenza degli effetti avversi per la salute causati all’amalgama e con l’adozione di test clinici per la certificazione di queste condizioni, le istituzioni responsabili della salute pubblica dovranno far fronte ad una domanda crescente di “rimozioni protette” di vecchie otturazioni realizzate con questo materiale. E’ noto, infatti, che “Rimuovere l’amalgama dentale può causare danni cronici permanenti in vari organi in un numero rilevante di pazienti in vari trias. Riassumendo, i dati disponibili suggeriscono che l’amalgama dentale è un materiale non idoneo sia nel campo medico, che occupazionale che per ragioni ecologiche”. (53)

Cittadini in azione

I cittadini europei hanno organizzato petizioni per chiedere con forza alle istituzioni preposte alla salute pubblica di mettere al bando definitivamente l’amalgama. L’appello di Luxemburgo è stato firmato da più di 15,000 europe: http://www.akut.lu/amalgam/luxemburger-appell/luxembourg-appeal/index.html

Alla fine del 2009, almeno 90 Organizzazioni non Governative e scienziati da tutto il mondo hanno lanciato una petizione indirizzata alle istituzioni europee per chiedere la totale messa al bando delle otturazioni dentali al mercurio.

Versione inglese – 991 firme
http://www.ipetitions.com/petition/stopdentalmercury/signatures

Versione in spagnolo – 250 firme
http://firmemos.es/stopalmercuriodental

Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di AMICA
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale
C.P. 3131 – 00121 Roma – Italia
www.infoamica.it
amica@infoamica.it

Francisca Gutiérrez-Clavero
Presidente di ASQUIFYDE associazione per la FM, CFS e MCS
Coordinatrice del Gruppo di Ricerca sulle Malattie Ambientali GEDEA
www.asquifyde.es
info@asquifyde.es
Alicante – Spagna

Rebecca Dutton
Foundatrice del Gruppo di Supporto di Pazienti ‘Mercury Madness’
Stratford upon Avon
CV37 0EX – Inghilterra
www.mercurymadness.org
beckydutton@mercurymadness.org

Monika Frielinghaus
Responsabile di VHUE e.V., Associazione per il Sostegno delle persone affette da malattie ambientali
Hallstattstrasse 2 A – D-91077 Neunkirchen am Brand / Germania
www.umweltbedingt-erkrankte.de
info@umweltbedingt-erkrankte.de

Raimondo Pische, MD
Presidente dell’AIOB
Accademia Internazionale di Odontoiatria Biologica
Via le Trieste 31/a – 30015 Chioggia Venezia Italia
studio.pische@libero.it
www.aiob.it

Servando Pérez Domínguez
Presidente dell’Associazione MERCURIADOS
(Associazione Spagnola dei Pazienti danneggiati dal mercurio delle amalgame dentali o da altre fonti di mercurio)
Santiago de Compostela – Spagna
www.mercuriados.org
mercuriados@mercuriados.org

AMICA è un’associazione europea e fa parte del Gruppo di Lavoro Zero Mercury.
AMICA, MERCURIADOS e AIOB sono membri dell’Alleanza Mondiale per un’Odontoiatria Senza Mercurio
World Alliance for Mercury-Free Dentistry
316 F St. NE, Suite 210, Washington DC 20002 USA
Telephone (1) 202-544-6333    Fax 202-544-6331

Bibliografia

1) Maths Berlin, Mercury in dental-filling materials – an updated risk analysis in environmental medical terms, An overview of scientific literature published in 1997–2002 and current knowledge, publication for the The Dental Material Commission –– Care and Consideration, 2002.
Website: http://www.sweden.gov.se/content/1/c6/01/76/11/fb660706.pdf
2) Max Daunderer, Handbuch der Amalgam Vergiftung, Ecomed, 2000; download at the link: http://www.toxcenter.de/amalgamhandbuch/
3) O. Wasserman, M. Weitz, C. Alsen Hinrichs, Amalgam Report, Kiel, 1997.
4) GAY, D.D. et al.: Chewing releases mercury from fillings. Lancet may 5, 985 (1979).
5) Pizzichini M, Fonzi M, Giannerini F, Mencarelli M, Gasparoni A, Rocchi G, Kaitsas V, Fonzi L, Influence of amalgam fillings on Hg levels and total antioxidant activity in plasma of healthy donors. Sci Total Environ 2003;301:43-50.
6) Leistevuo J, Leistevuo T, Helenius H, Pyy L, Osterblad M, Huovinen P, Tenovuo J. Dental amalgam fillings and the amount of organic mercury in human saliva. Caries Res 2001;35:163-166.
7) Pizzichini M, Fonzi M, Sugherini L, Fonzi L, Gasparoni A, Comporti M, Pompella A. Release of
mercury from dental amalgam and its influence on salivary antioxidant activity. Sci Total
Environ 2002;284:19-25.
8) Aposhian HV, Bruce DC, Alter W, Dart RC, Hurlbut KM, Aposhian MM, Urinary mercury after administration of 2,3-dimercaptopropane-1- sulfonic acid: correlation with dental amalgam score, FASEB Journal; 6 (7) p2472-2476 april 1992.
9) Aposhian HV, Mobilization of Mercury and Arsenic in Humans by Sodium 2,3-Dimercapto-1-propane Sulfonate (DMPS), Environ Healt Perspect., 106(S4): 1017-25, August 1998.
10) Godfrey M, Campbell NJ, “Conferma della tossicità e della ritenzione di mercurio usando il sale sodico dell’acido 2,3- dimercapto-1-propane-sulfonico (DMPS)”, Adv Med 7 1994 19.
11) Herrmann M, Schweinsberg F, Biomonitoring for the evaluation of a mercury burden from amalgam fillings. Mercury determination in urine before and after oral doses of 2,3-dimercapto-1-propanesulfonic acid (DMPS) and in hair], Zentralbl Hyg Umweltmed 194(3):271-291 (1993).
12) Zander, D; Ewers U, Freier I, Brockhaus A, Studies on Human Exposure to Mercury. III: DMPS Induced Mobilization of Mercury in Subjects With and Without Amalgam Fillings. Zentrablatt Fur Hygiene und Umweltmedizin, 192:5, Feb 1992, p447-54.
13) The full text of the law is here: www.bioral.it/html/decreto.html
14) Drasch G, Aigner S, Roider G, Staiger F, Lipowsky G. Mercury in human colostrum and early breast milk. Its dependence on dental amalgam and other factors. J Trace Elem Med Biol 1998;12:23-27.
15) Oskarsson A, Schultz A, Skerfving S, Hallen IP, Ohlin B, Lagerkvist BJ. Total and inorganic mercury in breast milk in relation to fish consumption and amalgam in lactating women, Arch Environ Health 1996;51:234-241.
16) Vahter M, Akesson A, Lind B, Bjors U, Schutz A, Berglund M. Longitudinal study of
methylmercury and inorganic mercury in blood and urine of pregnant and lactating women, as well as in umbilical cord blood. Environ Res 2000;84:186-194.
17) Morgan DL, Chanda SM, Price HC, Fernando R, Liu J, Brambila E, O’Connor RW, Beliles RP,
Barone S Jr. Disposition of inhaled mercury vapor in pregnant rats: maternal toxicity and effects on developmental outcome. Toxicol Sci 2002;66: 261-73.
18) Takahashi Y, Tsuruta S, Hasegawa J, Kameyama Y, Yoshida M. Release of mercury from dental amalgam fillings in pregnant rats and distribution of mercury in maternal and fetal tissues. Toxicology 2001;163:115-126.
19) Takahashi Y, Tsuruta S, Arimoto M, Tanaka H, Yoshida M. Placental transfer of mercury in pregnant rats which received dental amalgam restorations. Toxicology 2003;185:23-33.
20) Bernard S, Enayati A, Roger H, et al: The role of mercury in the pathogenesis of autism, Mol Psychiatry 2002;7(Suppl 2):S42-S43.
21) Mutter J et al., Mercury and autism: accelerating evidence?, Neuro Endocrinol Lett. 2005 Oct;26(5):439-46.
22) Holmes AS, Blaxill MF, Haley BE: Reduced levels of mercury in first baby haircuts of autistic children. Int J Toxicol 2003;22:277-285.
23) European Parliament resolution of 4 September 2008 on the mid-term review of the European Environment and Health Action Plan 2004-2010 (2007/2252(INI)): http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P6-TA-2008-0410&language=EN
24) Marcusson JA et. Al., Mercury intolerance in relation to superoxide dismutase, glutathione peroxidase, catalase, and the nitroblue tetrazolium responses, Environ Res. 2000 Jun;83(2):123-8.
25) Ballatori N., Clarkson T.W.: Dependencc of biliary secretion of inorganic mercury on the biliary transportof glutathione. Biochem Pharmacol 33, 1093 (1984).
26) Olivieri G, Brack C, Muller-Spahn F, Stahelin HB, Herrmann M, Renard P, Brockhaus M, Hock C: Mercury induces cell cytotoxicity and oxidative stress and increases beta-amyloid secretion and tau phosphorylation in SHSY5Y neuroblastoma cells. J Neurochem 2000;74:231-236.
27) Olivieri G et al., The effects of beta-estradiol on SHSY5Y neuroblastoma cells during heavy metal induced oxidative stress, neurotoxicity and beta-amyloid secretion. Neuroscience 2002;113:849-55.
28) Steven C. Rowat, Integrated Defense System Overlaps as a Disease Model: With Examples for Multiple Chemical Sensitivity, Reviews in Environmental Health, 1998, Environmental Health Perspectives 106, Supplement 1, February 1998:http://www.herc.org/news/mcsarticles/rowat.htm
29) Vera Stejskal, PhD., et al., Metal-specific lymphocytes: biomarkers of sensitivity in man, Neuroendocrinology Letters 1999; 20:289-298.
30) Martin Pall, Multiple Chemical Sensitivity: Toxicological Questions and Mechanisms, in “General and Applied Toxicology, 3rd Edition” (John Wiley & Sons)”.
31) Alfred V. Zamm, Dental Mercury: A Factor That Aggravates and Induces Xenobiotic Intolerance, Journal of Orthomolecular Medicine, Vo. 6 No.2, Second Quarter 1991, pp.67-77.
32) H.J.Hamre, Mercury from Dental Amalgam and Chronic Fatigue Syndrome”, The CFIDS Chronicle, Fall 1994, p44-47.
33) Vera Stejskal and others, Diagnosis and treatment of metal-induced side-effects, Neuroendocrinol Lett 2006; 27(Suppl 1): –16.
34) Mortazavi SM, Mercury release from dental amalgam restorations after magnetic resonance imaging and following mobile phone use, Pak J Biol Sci. 2008 Apr 15;11(8):1142-6.
35) Pendergrass, JC; Haley, BE; Vimy, MJ; Winfield, SA; Lorscheider, FL. Mercury Vapor Inhalation Inhibits Binding of GTP to Tubulin in Rat Brain: Similarity to a Molecular Lesion in Alzheimer Diseased Brain. Neurotoxicology, 18(2):315-324, 1997.
36) Pendergrass, J.C. and Haley, B.E.  Inhibition of Brain Tubulin-Guanosine 5’-Triphosphate Interactions by Mercury: Similarity to Observations in Alzheimer’s Diseased Brain.  In Metal Ions in Biological Systems V34, pp 461-478. Mercury and Its Effects on Environment and Biology, Chapter 16.  Edited by H. Sigel and A. Sigel.  Marcel Dekker, Inc. 270 Madison Ave., N.Y., N.Y.  10016 (1996).
37) David, S., Shoemaker, M., and Haley, B.  Abnormal Properties of Creatine kinase in Alzheimer’s Diseased Brain:  Correlation of Reduced Enzyme Activity and Active Site Photolabeling with Aberrant Cytosol-Membrane Partitioning.  Molecular Brain Research 54, 276-287 (1998).
38) Wang J, Liu Z. [In vitro Study of Strepcoccus Mutans in the Plaque on the Surface of Amalgam Fillings on the Convertion of Inorganic Mercury to Organic Mercury]. Shanghai Kou Qiang Yi Xue 2000;9:70-72.
39) McCORD, C.P.: Mercury poisoning in dentists. Ind Med Surg 30, 554, 1961.
40) Joselow, M.M. et al.: Mercury threat to dentists. New Scientist feb 10, 317 (1977)
41) Symington I.S. et ab: Mercury poisoning in dentists. J Soc Occup Med 30, 37 (1980).
42) Kostenko, I.V. et al.: Mercury levels in the hair of dentists as an index of occupational exposure. Gig Tr
Prof zabol 3, 44 (1982) (Rus)’.
43) Nishino M. etal.: Mercury levels in dentist’s hair. J Int Ass Dent Child 17, 9 (1986).
44) Nylander M.: Mercury in pituitary glands of dentists. Lancet feb 22, 442 (1986).
45) Re, G. et al.: Evaluation of the urinary exeretion of mercury in dentists and dental assistants. Minerva Stomatol, 35, 1033 (1986) (Ita, engl abstr).
46) Ritchie KA, Gilmour WH, Macdonald EB, Burke FJ, McGowan DA, Dale IM, Hammersley R,
Hamilton RM, Binnie V, Collington D. Health and neuropsychological functioning of dentists exposed to mercury. Occup Environ Med 2002;59:287-293.
47) Harakeh S, Sabra N, Kassak K, Doughan B, Sukhn C. Mercury and arsenic levels among
Lebanese dentists: a call for action. Bull Environ Contam Toxicol 2003;70:629-635.
48) Tezel H, Ertas OS, Erakin C, Kayali A. Blood mercury levels of dental students and dentists
at a dental school. Br Dent J 2001;191:449-452.
49) Bittner AC Jr, Echeverria D, Woods JS, Aposhian HV, Naleway C, Martin MD, Mahurin RK, Heyer NJ, Cianciola M. Behavioral effects of low-level exposure to Hg0 among dental professionals: a cross-study evaluation of psychomotor effects. Neurotoxicol Teratol
1998;20:429-439.
50) Echeverria D, Heyer NJ, Martin MD, Naleway CA, Woods JS, Bittner AC Jr. Behavioral
effects of low-level exposure to elemental Hg among dentists. Neurotoxicol Teratol
1995;17:161-168.
51) Aydin N, Karaoglanoglu S, Yigit A, Keles MS, Kirpinar I, Seven N. Neuropsychological
effects of low mercury exposure in dental staff in Erzurum, Turkey. Int Dent J 2003;53:85-91.
52) Ngim CH, Foo SC, Boey KW, Jeyaratnam J. Chronic neurobehavioural effects of elemental mercury in dentists. Br J Ind Med 1992;49:782-790.
53) Mutter J, Naumann J, Walach H, Daschner F., [Amalgam risk assessment with coverage of references up to 2005], [Article in German], Gesundheitswesen. 2005 Mar;67(3):204-16.

Perché diventare sostenitore?

Sostieni le attività di AMICA, anche se non puoi dedicare del tempo al volontariato. Ricevi aggiornamenti via email su medici, ricerche e iniziative politiche. Sei invitato in anteprima ai nostri convegni e ai seminari formativi.
Partecipa, se vuoi, al Gruppo Google dei Sostenitori di AMICA per richiedere informazioni, scambiare consigli ed esperienze.