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Lettera aperta al Ministro Prestigiacomo sul “decreto incentivi”

16 luglio 2010 – Con il nuovo decreto non serve più la concessione preventiva del Comune, ma i gestori possono semplicemente presentare una DIA e dare inizio ai lavori, senza neppure aspettare il parere dell’ARPA
Preg.mo Ministro,
il 26 maggio scorso è entrata in vigore la legge n. 73 del 22 maggio 2010, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 (decreto incentivi), che ha modificato il D.lgs 259/2003 Codice delle comunicazioni elettroniche, introducendo l’articolo 87-bis “Procedure semplificate per determinate tipologie di impianti”. Prima dell’entrata in vigore di tale decreto, l’installazione o la modifica con semplice denuncia inizio attività (DIA) di apparati con tecnologia UMTS e derivati (leggasi Wi-Max, LTE, etc..), era limitata agli impianti con potenza in singola antenna uguale od inferiore ai 20 Watt (D.lgs 259/2003), mentre per gli impianti con potenza in singola antenna superiore ai 20 Watt era necessaria l’autorizzazione rilasciata dal Comune.
Le istanze di autorizzazione e le denunce di attività per le nuove installazione e per la modifica delle caratteristiche di emissione degli impianti già esistenti, si intendevano accolte qualora entro novanta giorni dalla presentazione del progetto e della relativa domanda non fosse stato comunicato un provvedimento di diniego, fatta eccezione per il dissenso espresso da un’Amministrazione preposta alla tutela ambientale, alla tutela della salute o alla tutela del patrimonio storico-artistico.
Con l’articolo 87-bis del decreto “incentivi elettromagnetici” del maggio scorso, i limiti per il “silenzio assenso” sono scesi da novanta a trenta giorni e, inoltre, è in ogni caso sufficiente la denuncia di inizio attività, (DIA) indipendentemente dalla potenza di emissione in singola antenna (quindi anche superiore ai 20 Watt).
Tale semplificazione procedurale nel rilascio delle autorizzazioni per l’installazione di antenne rappresenta un grave sbilanciamento di posizione a favore dei gestori che va a gravare sulle amministrazioni comunali, già prive degli strumenti tecnici e delle risorse per rispondere in modo tempestivo alla realizzazione dei piani antenne, con la responsabilità, inoltre, di dover rispondere ai cittadini che spesso si trovano a dover subire l’irraggiamento elettromagnetico di un’antenna senza che ci sia stato alcuna concertazione preventiva o addirittura senza alcun preavviso sui piani di installazione.
Già oggi i comuni sono dotati di fondi e di risorse umane inadeguati per rispondere in modo tempestivo alla richiesta di nuove installazioni di antenne. Con la riduzione ulteriore di fondi per gli enti locali, prevista dall’ultima finanziaria, è facile dedurre che questi non potranno verificare in modo efficiente entro 30 giorni la fattibilità dell’intervento con le disposizione urbanistiche e ambientali.
L’assenza di un parere sanitario preventivo da parte dell’ARPA (organismo competente di cui all’articolo 14 della legge 22 febbraio 2001, n° 36), inoltre, necessario a verificare il rispetto dei limiti, dei valori e degli obiettivi del campo elettromagnetico stabiliti dal D.P.C.M. 8 luglio 2003, rappresenta una grave violazione del diritto comunitario, riconducibile all’infrazione del principio del “consenso amministrativo preliminare” elaborato in dottrina come diretta applicazione del principio di prevenzione di cui all’articolo 191 (ex 174) del Trattato sul funzionamento della Unione Europea. Secondo tale Trattato qualsiasi progetto o attività che possa avere una ripercussione sulla salute o sull’ambiente, deve avere il consenso preliminare ed esplicito dell’autorità competente.
La stessa Corte Europea di Giustizia ha costantemente censurato atti legislativi degli stati della Comunità che tentavano di introdurre nel recepimento di direttive in materia ambientale “autorizzazioni tacite” ovvero procedure che si concludevano con il “silenzio assenso”.
Il mancato parere preventivo si pone in contrasto anche con una legge italiana, il comma 4 dell’art. 20 della l. 241/90, (novellata dalla l. 80/05), cioè la legge quadro di riferimento del procedimento amministrativo e applicabile anche al D.lgs. 259/2003 che esclude tassativamente la formazione del silenzio assenso in materia di tutela della salute, pubblica incolumità e ambientale.
In considerazione delle crescenti preoccupazioni emerse negli ultimi anni circa i potenziali rischi per la salute derivanti dall’esposizioni a campi elettromagnetici di centinaia di volte inferiori a quelli attualmente previsti dalle normative internazionali per le comunicazioni cellulari e, soprattutto, visto l’aumento di casi di tumori e leucemie infantili in prossimità dei ripetitori di cellulari, nonché il crescente numero di persone che riferiscono sintomi di Elettrosensibilità, con condizioni di vita altamente invalidanti, siamo a richiedere che l’articolo 87-bis del decreto “incentivi elettromagnetici” del maggio scorso venga immediatamente ritirato/modificato e che, anzi, si imponga ai gestori l’obbligo di attenersi al rilascio di autorizzazione da parte del Comune per gli impianti di qualsiasi potenza in singola antenna (inferiore o superiore ai 20 Watt), così da dare agli enti pubblici il tempo necessario a gestire adeguatamente il rapporto con la cittadinanza in via preventiva, nonché da consentire all’ARPA di effettuare le misurazioni e le necessarie verifiche ambientali.
Certi che la tutela della salute pubblica abbia la priorità nelle scelte politiche di questo Governo rispetto agli interessi economici dei gestori, ci auguriamo che tale richiesta venga accolta in tempi brevissimi e attendiamo un Suo cortese riscontro.

Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale
Casella Postale 3131 – 00121 Roma
amica@infoamica.ithttps://www.infoamica.it/

Antonio Gagliardi
Associazione Lotta all’Inquinamento Elettromagnetico per la Tutela dell’Ambiente Volturino Onlus

V. Oberdan, 38 – 71030 Volturino (FG) – Tel. 0881/550498
elettrosmogvolturino@interfree.ithttp://elettrosmogvolturino.interfree.it/

Giuseppe Teodoro
Coordinatore dei Comitati romani contro l’elettrosmog
Tel. 3476643318  –  g.teodoro@alice.it

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