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A Stoccolma ONG e comunità indigene alle Nazioni Unite per un divieto globale del mercurio

Comunicato Stampa – Roma, 7 giugno 2010

Inizia oggi a Stoccolma il primo incontro dei negoziati del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) per raggiungere un trattato vincolante per la messa al bando globale del mercurio. Dopo otto anni di discussioni, il 20 febbraio 2009, a Nairobi in Kenya, era stato raggiunto un accordo storico tra più di 140 paesi, uniti nell’obiettivo comune di ridurre le fonti di esposizione a questa sostanza altamente inquinante che si accumula in modo irreversibile nell’ambiente, con conseguenze devastanti soprattutto per la contaminazione delle falde acquifere e della catena alimentare.

“Spesso si pensa all’inquinamento da mercurio come ad un problema lontano dal proprio quotidiano, senza rendersi conto che molti prodotti di largo consumo contengono questa sostanza o la usano nel loro processo produttivo”, commenta la dott.ssa Francesca Romana Orlando, Vice Presidente di A.M.I.C.A., associazione che fa parte del Gruppo Zero Mercury, coalizione internazionale di oltre 80 organizzazioni, impegnate per la salute e per l’ambiente, che ha l’obiettivo di ridurre al minimo il mercurio nell’ambiente globale.

A rappresentare l’associazione italiana a Stoccolma è in questi giorni il dott. Servando Pérez Domínguez, attivista spagnolo dell’Associazione Mercuriados con la quale A.M.I.C.A. condivide l’impegno comune per la messa al bando dell’amalgama, un materiale per otturazioni dentali contenente il 50% di mercurio.

“Tutti i prodotti in PVC comportano l’impiego di mercurio nel loro processo produttivo e ancora oggi si usano in Europa ogni anno 90–110 tonnellate di mercurio per la produzione delle otturazioni dentali in amalgama”, continua la dott.ssa Orlando. “Se si calcola che il 50-75% dei cittadini europei, pari a circa 500 milioni di individui, ha otturazioni in amalgama, ci si rende conto che almeno 1.100 tonnellate di mercurio finiranno in qualche modo così dalle bocche nell’ambiente, facendo dell’amalgama dentale una priorità, non solo di salute pubblica, ma anche ambientale.”

Il mercurio inorganico usato per le otturazioni, inoltre, viene metilato in mercurio organico dai microrganismi e si accumula man mano che si sale nella catena alimentare, causando così la contaminazione dei pesci di grossa taglia. Il Gruppo Zero Mercury (www.zeromercury.org) si è fatto portavoce al Parlamento Europeo della richiesta di etichettatura del pesce di grossa taglia come pericoloso per i bambini e per le donne in gravidanza.

“Anche se in Europa molte direttive hanno recentemente promosso la diminuzione o la sostituzione del contenuto di mercurio nei prodotti (per esempio il divieto dei termometri al mercurio) ancora oggi il mercurio è largamente usato, come nelle lampadine fluorescenti compatte, che possono rappresentare un rischio in caso di rottura, ma soprattutto è necessaria una regolamentazione globale perché il mercurio emesso a migliaia di chilometri di distanza da noi inquina la nostra aria e i nostri mari”, conclude la Vice Presidente di A.M.I.C.A.

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