Le raccomandazioni dell’Europa, accogliendo le evidenze della letteratura scientifica sui rischi, sono tese in buona sostanza a ché gli Stati membri e i loro enti territoriali prendano misure per ridurre l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici (CEM), in particolare bambini, giovani e soggetti intolleranti ai CEM (elettroipersensibili), fissino soglie “preventive” per l’esposizione alle microonde della telefonia mobile e dei dispositivi wireless a lungo termine, non oltre 0,6 volt/metro, e nel medio termine riducano tale valore a 0,2 Volt/metro, secondo il ben noto “principio di precauzione”. Ed ancora, per la protezione dei bambini, scelgano “nelle scuole e nelle classi connessioni internet cablate, regolando severamente l’uso dei cellulari da parte degli alunni nei locali della scuola”. La Risoluzione nel capitolo dedicato alla pianificazione delle reti elettriche e delle stazioni radio base per la telefonia mobile raccomanda standard di sicurezza restrittivi e “l’applicazione del principio di prevenzione detto ALARA: tanto basso quanto ragionevolmente possibile” ai fini dei cosiddetti “effetti sia termici sia a-termici o biologici delle emissioni o radiazioni elettromagnetiche”, anche installando sistemi di monitoraggio continuo e complessivo di tutte le antenne. Da non trascurare infine l’aspetto economico connesso alla mancata prevenzione, di cui l’Assemblea del Consiglo d’Europa si rammarica fortemente: “L’attesa di prove cliniche o scientifiche di più alto livello prima di intraprendere azioni per prevenire rischi ben conosciuti può portare a costi economici e per la salute molto elevati, come nel caso dell’absesto, del piombo della benzina e del tabacco“. Ciò significa che non dobbiamo attendere danni conclamati, come avvenuto nei gravi casi richiamati, i quali avrebbero dovuto insegnarci qualcosa.
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Successivamente alla raccomandazione del Consiglio d’Europa, il Comitato economico e sociale europeo si è espresso a favore di un abbassamento dei limiti di esposizione, basandosi anche sulle risoluzioni del Parlamento Europeo in merito alle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (XX direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE).
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