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San Valentino: allergici per amore

14 febbraio 2005 – La giornata di San Valentino è da sempre occasione per scambiarsi regali, tra cui profumi, e programmare cene romantiche; ma quest’anno gli innamorati potrebbero avere più di un dubbio prima di entrare in profumeria o di accendere una candela o un incenso. Si sono accesi, infatti, i riflettori anche in Europa e negli ultimi mesi anche nel nostro Paese sulla tossicità dei prodotti d’uso comune, grazie ad organizzazioni come Greenpeace – Italia (www.greenpeace.it), il WWF – Italia con la campagna: “Svelenati, l’antidoto sei tu” (www.wwf.it/svelenati), ma anche settimanali per la tutela dei consumatori come Il Salvagente (www.ilsalvagente.it). Da anni esiste negli USA e in Canada un movimento anti-fragranza per il quale i profumi sono la nuova frontiera da controllare, dopo quella del fumo di tabacco, per la tutela della pubblica salute. In quei paesi, infatti, esistono precise leggi per la creazione di aree di “divieto di profumo” negli ospedali, nelle scuole e sul posto di lavoro. Ad avere l’idea di lanciare una giornata per la consapevolezza della Sensibilità Chimica Multipla proprio a San Valentino, è stato Allergy UK (Fondazione del Regno Unito per le Allergie- www.allergyuk.org) e AMICA l’ha rilanciata in Italia, pubblicando un vademecum per conoscere meglio i profumi.

La sera del 14 febbraio la BBC1, alle ore 19,30, dedicherà un intero programma “Inside out” ai problemi di chi soffre di Sensibilità Chimica e alle loro difficoltà quotidiane.

L’uso crescente di profumi e altre sostanze chimiche nella casa e nell’ambiente di lavoro crea un aumento del numero delle persone che diventano sensibili e sono gravemente colpite in tutti gli aspetti della loro vita, con diversi sintomi, tra cui starnutire e ansimare, mal di testa, senso di annebbiamento bruciori a labbra e gola e un malessere generale.

A.M.I.C.A. si augura che la direttiva europea R.E.A.CH. possa contribuire ad una diminuzione delle fragranze chimiche nei prodotti d’uso comune, in quanto sono vere e proprie “barriere invisibili” per le persone colpite dalla sindrome da Sensibilità Chimica Multipla e che i singoli Stati adottino leggi di tutela di chi è già sensibile.

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