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Scuole per bambini, ragazzi e insegnanti chimicamente sensibili

A cura dell’Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)

Nei paesi industrializzati sta crescendo vertiginosamente il numero di bambini affetti da patologie legate alle esposizioni chimiche e da sensibilità verso gli agenti chimici presenti nei prodotti d’uso comune. Si tratta soprattutto di malattie a carico dell’apparato respiratorio, come allergie, asma, riniti croniche e irritative, ecc., ma anche di patologie neurologiche come autismo, dislessia, ritardo nell’apprendimento, ADHD, ecc. E’ noto che le allergie sono legate all’aumento dell’inquinamento ambientale, sebbene non sia ancora stato scoperto a pieno il meccanismo di correlazione.
Coloro che hano patologie respiratorie peggiorano in presenza di fumo passivo, di profumi, di deodoranti ambientali, di detersivi chimici e di altri prodotti che possono irritare la mucosa nasale o favorire attacchi di asma. Gli individui chimicamente sensibili, invece, reagiscono con sintomi a vari organi non sempre correlati all’apparato respiratorio. Alcuni possono risentire degli inquinanti degli ambienti interni con disturbi del comportamento, con un deficit dell’attenzione, con dolori o debolezza neuromuscolare, con disturbi dell’apparato gastrointestinale o con prurito e dermatiti.
I casi più gravi sono coloro affetti da Sensibilità Chimica Multipla o MCS,  una patologia che comporta più reazioni a vari organi per varie sostanze chimiche normalmente tollerate dalla popolazione generale. Si tratta di una ridotta capacità di metabolizzare le sostanze xenobiotiche, spesso per una predisposizione genetica. Non si tratta di una vera e propria malattia genetica perché queste persone, se vivono in un ambiente salubre, privo di inquinanti, non sviluppano alcuna malattia a causa della loro ridotta capacità di espulsione delle tossine.
Troppo spesso ci si dimentica che le sostanze inalate possono essere assorbite dai polmoni, attraverso i quali entrano nel circolo sanguigno, e che alcune possono arrivare direttamente al cervello perché non esiste alcuna barriera fisica tra il naso e il cervello. Il nervo olfattivo, infatti, oltrepassa la barriera emato-encefalica che protegge il cervello dalle tossine presenti nel sangue.
Di recente alcuni studi hanno messo in correlazione malattie del ritardo neurologico infantile, come iper-reattività, autismo e deficit dell’attenzione con le esposizioni chimiche.
Le scuole purtroppo sono tra gli ambienti più contaminati da sostanze inquinanti a causa di un errato concetto di “igiene ambientale”. Si rileva, infatti, che gli insegnanti delle scuole sono tra le persone più colpite dalla Sensibilità Chimica Multipla (MCS) che è anche soprannominata “Sindrome dell’insegnante intossicato”.
Si tratta di una patologia che può colpire chiunque, a qualsiasi età e di qualsiasi livello sociale in seguito ad esposizione tossica e che comporta reazioni multiorgano a varie sostanze chimiche in quantità prima normalmente tollerate.
Per garantire un ambiente scolastico sano non è necessario inquinarlo con detersivi contenenti solventi o con pesticidi che possono rappresentare essi stessi un pericolo. Bastano pochi accorgimenti per garantire ai bambini, sia sani che allergici o chimicamente sensibili, così come al personale scolastico un soggiorno che permetta di essere pienamente efficienti durante l’orario scolastico.
Negli Stati Uniti e in Canada, dove il problema della qualità dell’aria degli ambienti interni è affrontata nelle scuole da molti più anni che in Italia, esistono precisi protocolli scolastici per il corretto utilizzo e la corretta manutenzione degli edifici.
Innanzitutto, la categoria più pericolosa di agenti chimici purtroppo usata spesso nelle scuole è quella dei pesticidi o insetticidi. Questi possono contenere sostanze neurotossiche e cancerogene che agiscono anche dopo diversi giorni dall’applicazione del prodotto.   A causa del segreto industriale, inoltre, non è possibile conoscere fino in fondo tutti gli ingredienti dei pesticidi chimici e c’è il rischio che vi siano contenuti anche additivi non indicati in etichetta che non sono stati studiati abbastanza per poterne assicurare l’innocuità soprattutto per un lungo periodo di esposizione.
Come combattere gli infestanti?
Si possono piantare nel giardino della scuola erbe che allontano gli insetti, come gerani odorosi, citronella, e lavanda, efficaci repellenti naturali dei quali le zanzare non sopportano il profumo.  Bisogna evitare, inoltre, pozze stagnanti e bisogna mettere del filo di rame o dei nichelini nei sottovasi per bloccare la proliferazione di larve delle zanzare. Se c’è una fontana, è bene mettere al suo interno pesci rossi che si alimentano con queste larve.
In caso di grave infestazione da scarafaggi o topi, è sempre meglio usare delle trappole con esche piuttosto che prodotti liquidi, polvere o spray che si disperdono nell’ambiente.
Per prevenire l’ingresso di insetti nell’edificio è utile installare delle zanzariere alle finestre e porte automatiche all’ingresso così che, con una spesa iniziale maggiore, ci si ritrova sul lungo periodo un risparmio netto anche per il taglio alle spese di disinfestazione.
Per maggiori informazione sui rischi legati ai pesticidi e sui rimedi naturali contro gli infestanti, consultare il sito: http://www.infozanzare.info/
Come pulire i pavimenti?
Esistono moltissimi detersivi ecologici privi di profumazione in vendita nei negozio biologici, ma anche nei supermercati, ma il modo più sicuro e igienico di pulire i pavimenti è con l’aspirapolvere associato al vaporizzatore. Tramite il vapore a 100 gradi, infatti, si disinfettano gli ambienti e si uccidono gli acari senza uso di sostanze chimiche irritanti. Questo si traduce in un risparmio economico e in un minore impatto ambientale visto che i detersivi chimici persistono nell’ambiente anche dopo il loro utilizzo e inquinano nel processo di produzione, nell’imballaggio, nel trasporto e, soprattutto, nel loro smaltimento nelle acque reflue.
Nel caso ci siano nella scuola bambini con Sensibilità Chimica Multipla (MCS) l’uso dell’aspirapolvere associato al vapore potrebbe essere l’unica soluzione perché spesso la MCS comporta anche la non tolleranza dei terpeni naturali (l’odore) presenti in alcuni detersivi ecologici che contengono oli essenziali.
Marchi consigliati:
http://www.ecor.it/
http://www.almacabio.it/
Gluconatura detersivo della ditta Antola, Massa Carrara, Tel 0585-830756.
http://www.calisan.ch/
http://www.kigroup.com/
http://www.ecobeauty.net/
Come detergere i banchi di scuola?
L’alcol e la varechina sono altamente sconsigliati perché potenzialmente tossici e irritanti. Esattamente come per i pavimenti, basta prima spolverare i banchi ed eventualmente poi con il vapore. Se serve smacchiare si può usare dell’acqua calda con bicarbonato o del sapone neutro con aceto alimentare. Secondo alcuni medici l’uso di varechina e ammoniaca negli ambienti interni puo’ rappresentare un fattore di rischio per problemi neurologici e respiratori sul lungo termine e andrebbero possibilmente evitati.
Come detergere i bagni?
L’alcol e la varechina sono altamente sconsigliati perché potenzialmente tossici e irritanti. Si possono pulire, invece, con acqua calda e bicarbonato, aceto e sapone ecologico senza profumazioni aggiunte. Esistono vari prodotti ecologici anticalcare anche per il wc.
Come ristrutturare l’edificio scolastico?
Sul mercato esistono numerosissimi prodotti per l’edilizia biologica che sono privi di Composti Organici Volatili (VOC), solventi, additivi chimici, metalli pesanti, radon, ecc. Il loro costo, compresa la lavorazione che richiede maggiore manodopera, è approssimativamente del 10-20% in più di quello necessario per i prodotti da edilizia commerciali.
Come ridurre gli agenti irritanti nell’aria, detti anche comoposti organici volatili (VOC)?

L’unico modo di non avere agenti irritanti negli ambienti interni è:

  • evitare l’uso di sostanze chimiche che emettono composti volatili, come detersivi chimici o ricchi di terpeni
  • evitare l’uso di plastiche morbide che emettono costantemente gas e possono contenere ftalati e bisfenolo a, due sostanze petrolchimiche considerate responsabili di disturbi neurologici (soprattutto nei bambini) e di problemi endocrinologici,
  • evitare arredi con truciolato o legno impiallacciato (contengono formaldeide, una sostanza cancerogena)
  • evitare l’uso di prodotti profumati per l’igiene personale, evitare di indossare abiti lavati con ammorbidente e detersivi chimici
  • evitare il fumo di sigaretta pochi minuti prima di entrare in scuola (portandosi addosso il cosiddetto “fumo freddo” che è ugualmente nocivo).
Come organizzare la convivenza tra bambini sani e bambini allergici o chimicamente sensibili?
Nel caso ci siano bambini o adulti chimicamente sensibili o allergici, è fondamentale una chiara comunicazione tra genitori e personale scolastico per fare in modo che vengano prese tutte le precauzioni necessarie a consentire al bambino in difficoltà di seguire la scuola in condizioni di sicurezza.
Così come per un caso di allergia alle noccioline, verrà chiesto ai genitori di non far portare ai figli in classe questi frutti secchi, per il bambino chimicamente sensibile è fondamentale che il personale scolastico e i compagni di scuola vengano in classe senza alcun prodotto profumato addosso: colonie, gel e lacche per capelli, deodorante spray, cosmetici profumati, abiti lavati con ammorbidenti, ecc. Dopo un primo periodo di disorientamento è molto probabile che questa esigenza venga vissuta dalla comunità scolastica con grande normalità.
Nei casi (possibili) di reticenza, si può favorire un incontro tra insegnanti e genitori per spiegare che, al di là del principio di non discriminazione del bambino, è utile sapere che i prodotti profumati sono composti prevalentemente da sostanze petrolchimiche, ovvero derivate dal petrolio e che l’odore fruttato o fiorito di un certo sapone o detersivo non significa che questo contenga derivati di frutta o di fiori, ma che quell’odore è stato riprodotto a partire da composti derivati dal petrolio, sostanze che spesso non sono neanche testate per effetti a lungo termine sulla salute e che possono dare reazioni come mal di testa o asma anche in chi si trova vicino alla persona che li indossa.
Evitare prodotti profumati per l’igiene personale e per la cura della persona rappresenta, quindi, non solo una forma di rispetto per chi è vicino, ma anche una forma di precauzione per la propria salute.
Negli Stati Uniti e in Canada la politica di “divieto di profumo” è un vanto di molte scuole e università che sono attrezzate apposta per garantire l’accesso agli studenti chimicamente sensibili.
In questi paesi, ma anche in Svezia, ci sono regolamenti che vietano l’uso di prodotti per le pulizie e di prodotti per l’igiene profumata con profumazione.

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