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Il Manifesto di AMICA sul 5G

AMICA lavora per fermare il 5G sin dal 2017 quando ha aderito e promosso l’Appello per una Moratoria del 5G, sottoscritto da oltre 190 scienziati e presentato all’Unione Europa.

Nel 2018, attraverso un accesso agli atti, AMICA ha scoperto che le licenze del 5G erano state vendute dal Ministero dello Sviluppo Economico (allora Di Maio) all’industria delle telecomunicazioni senza la richiesta preventiva di un parere sanitario alle agenzie di salute pubblica, come l’Istituto Superiore di Sanità e il Consiglio Superiore di Sanità. Per questo AMICA aveva chiesto ai Sindaci di bloccare le autorizzazioni delle installazioni delle antenne del 5G e aveva invitato i cittadini ad attivarsi in tal senso, ma le leggi nazionali successive hanno sottratto ai comuni la possibilità di opporsi a queste installazioni e hanno ulteriormente agevolato le procedure di installazione.

AMICA si è fatta anche promotrice di una ricerca innovativa sugli effetti genetici delle radiazioni del 5G condotta da ricercatori dell’Università La Sapienza in collaborazione con il Dott. Fiorenzo Marinelli. I dati sono stati raccolti ed è in corso la loro elaborazione.

Limiti di legge per la radiofrequenza

Da sempre AMICA promuove i limiti per la radiofrequenza proposti dall’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa nel 2011 con la risoluzione 1815 che richiede ai governi di adottare limiti basati sulle evidenze biologiche di un rischio per la salute, ovvero di adottare immediatamente il limite di 0,6 V/m e nel lungo periodo di mettere in atto tecnologie che riducano l’esposizione della popolazione a meno di 0,2 V/m.

Gli standard di sicurezza internazionali, come quello proposto per il campo elettrico dall’associazione privata con sede a Monaco di Baviera ICNIRP, di 61 V/m misurato su una media di 6 minuti, non sono progettati per tutelare la salute pubblica dagli effetti prodotti dall’interazione del campo elettromagnetico esterno con il campo elettromagnetico della materia vivente. Ogni funzione cellulare può subire, infatti interferenze a livello genetico ed enzimatico con effetti sanitari per esposizioni di lungo periodo.

L’aumento del rischio cancerogeno – osservato sia dagli studi epidemiologici che negli studi sperimentali su ratti – va considerato, infatti, un “effetto non termico” perché osservato per livelli di esposizione inferiore a quelli che non possono causare un riscaldamento delle cellule.

La radiofrequenza della telefonia mobile, di radar e Wi-Fi, è stata classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come “Possibile cancerogeno per l’Uomo” in Classe 2B nel 2011, ma studi successivi hanno concluso che la radiofrequenza rientra nella classificazione di Cancerogeno Certo della IARC.

n tutto il mondo i campi elettromagnetici si misurano su una media di 6 minuti perché questo è l’intervallo di tempo necessario alle cellule per dissipare, attraverso la circolazione sanguigna, il calore prodotto dal campo elettromagnetico (effetto termico).

Per questo AMICA si era opposta fermamente alla proposta del Governo Monti di passare da una misurazione del campo elettromagnetico da una media di 6 minuti a una media di 24 ore, organizzato un convegno di scienziati italiani all’Università di Roma Tre. Gli appelli di AMICA sono rimasti inascoltati e la proposta del Governo Monti è passata.

L’aumento dei limiti di legge per la radiofrequenza, approvato dal Governo Meloni nell’agosto 2023, che ha portato la soglia di attenzione da 100 a 600 milliwatt per metro quadrato (corrisponde al passaggio da 6 a 15 V/m in termini di campo elettrico) va in netta controtendenza rispetto alle evidenze scientifiche che suggeriscono di ridurre l’esposizione della popolazione alle radiazioni da radiofrequenza.

AMICA si era fatta portavoce dell’Appello degli Scienziati per la Sicurezza Elettromagnetica, sottoscritto da oltre 70 scienziati esperti di Bioelettromagnetismo, e lo aveva presentato in tutte le sedi istituzionali, ma è rimasto inascoltato, nonostante contenesse una corposa bibliografia di studi scientifici sui rischi per la salute correlati alla radiofrequenza.

Rischi biologici e rischi per la salute

Le agenzie di salute pubblica si basano sulle raccomandazioni dell’ICNIRP, che è un’associazione privata della quale alcuni membri fanno ricerca anche con fondi dell’industria, sebbene li ricevano attraverso fondazioni che usano un sistema di mascheramento ed evitano di far sapere loro esattamente da quale impresa arrivino i finanziamenti a loro destinati.

Le raccomandazioni dell’ICNIRP si basano solo sugli effetti termici dei campi elettromagnetici, mentre gli scienziati indipendenti, come il Gruppo Bioinitiative, il Consenso di Seletun, il Consenso di Londra, l’Accademia Europa di Medicina Ambientale e la Commissione Internazionale per la Sicurezza Elettromagnetica (ICEMS), da vent’anni denunciano che la salute pubblica è a rischio perché le esposizioni prolungate a basse dosi di radiazioni possono causare una miriade di effetti non termici.

Gli attuali limiti di sicurezza, inoltre, non tengono conto degli effetti biologici sinergici che avvengono nelle reali condizioni di utilizzo delle tecnologie, per le quali la popolazione è esposta contemporaneamente a radar, cellulari, ripetitori, smart-meter, ecc.

Cosa AMICA richiede alle Istituzioni

  • una moratoria di tutte le nuove installazioni di antenne 5G in considerazione della scarsa ricerca sugli effetti biologici delle radiazioni nelle reali condizioni di utilizzo (ovvero segnale pulsato, polarizzato e modulato) e soprattutto in considerazione dei primi casi di Sindrome da Microonde emersi subito dopo l’installazione di queste antenne;
  • di rigettare la pianificazione delle antenne promossa da ANCI e di sviluppare un’istruttoria per ciascuna nuova installazione al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione alla radiofrequenza e di valutare con la massima attenzione l’impatto che la nuova installazione può avere su fasce vulnerabili della popolazione;
  • di redigere dei regolamenti comunali per le installazioni degli impianti della telefonia mobile che tengano conto degli obiettivi sensibili: ospedali, scuole, case di cura, abitazioni di portatori di protesi metalliche, abitazioni di malati di cancro, abitazioni di persone con Ipersensibilità Elettromagnetica, una patologia emergente nella nostra società iper-tecnologica.

Cosa AMICA richiede ai cittadini

  • AMICA chiede ai cittadini di scegliere prioritariamente le connessioni via cavo e di usare il cellulare attivando solo le connessioni strettamente necessarie, per esempio tenendo sempre scollegati la connessione dati, il Wi-Fi e il GPRS e accendendo queste reti solo per lo stretto tempo necessario a scaricare o trasmettere dati;
  • AMICA chiede ai cittadini di informarsi e di rigettare l’immagine rassicurante promossa dall’industria della telefonia cellulare attraverso la pubblicità che vuole farla sembrare simbolo di modernità e di efficienza, mentre la realtà dispiega un rischio crescente per la salute e per l’ambiente, nonché un rischio di perdita della privacy;
  • AMICA chiede ai cittadini di non comprare cellulari con tecnologia 5G perché i primi studi suggeriscono che ci sono rischi sanitari immediati;
  • AMICA chiede ai cittadini di non comprare cellulari con tecnologia 5G anche perché questi cellulari sono progettati con una polarizzazione del segnale verso l’utente, la qualità per indirizzare il segnale 5G derivante da più antenne verso il cellulare; la radiazione del 5G è fortemente pulsata, polarizzata e modulata e i limiti di legge non tengono conto degli effetti biologici di queste qualità del segnale;
  • AMICA chiede ai cittadini di iscriversi all’associazione per restare sempre aggiornati, per collaborare attraverso il gruppo di discussione sui campi elettromagnetici e per promuovere la ricerca scientifica sui danni genetici del 5G.

Cosa AMICA chiede alle associazioni e ai comitati

  • AMICA chiede coerenza a partire dalla scelta di sistemi di comunicazione via cavo, come le email e i Googlegroup, evitando le app del cellulare come Whatsapp che richiedono l’utilizzo della connessione dati del cellulare;
  • la condivisione di informazioni;
  • AMICA chiede la collaborazione per stabilire strategie politiche e legali volte a tutelare la salute dei cittadini e la biodiversità;
  • AMICA chiede di lavorare insieme per promuovere la ricerca scientifica degli scienziati indipendenti.

Numero speciale sul 5G della rivista INFOAMICA

La rivista è riservata ai Soci di AMICA, ma questo numero speciale è aperto a tutti con l’obiettivo di favorire la costruzione di un movimento nazionale che prenda esempio dall’esperienza positiva degli attivisti di La Spezia (vedi articolo a pag. 32).

Scarica qui il numero speciale di Infoamica che approfondisce i problemi per la salute e per la sicurezza sociale correlati all’implementazione del 5G.

INDICE

  • 5G: riportati 7 casi di Sindrome da Microonde
  • Rischio cancerogeno della radiofrequenza
  • Quattro consigli per un uso migliore del cellulare
  • Piano Italia per il 5G
  • Valore degli immobii vicino ai ripetitori
  • 5G: attesi più casi di Ipersensibilità Elettromagnetica
  • La definizione corretta di EHS: Ipersensibilità Elettromagnetica
  • Da La Spezia parte un nuovo movimento per fermare il 5G

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