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Banda ultra larga: quali precauzioni per la salute? E la protesta spegne 10.000 segnali Wi-Fi

Comunicato Stampa 29 Aprile 2016

Presentato il Piano Banda Larga e Ultralarga in Consiglio dei Ministri, il Comitato Nazionale ‘No Wi-Fi Days’ ribadisce al Premier Renzi la priorità del diritto di tutela della salute della popolazione esposta, chiedendo di conoscere i protocolli di precauzione sui rischi e pericoli derivanti delle connessioni Wireless. Intanto, nella due giorni di silenziosa protesta, spenti migliaia di modem e hot spot per sollevare il caso.

Mentre nell’Internet Day il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi presenta il Piano Banda Larga e Ultralarga (da 30 a 100 Mbps su tutta Italia, anche in modalità Wireless, cioè senza fibra ottica), il ‘Comitato Promotore No Wi-Fi Days’ esprime dissenso e perplessità sul rischioso provvedimento governativo al varo. Richiamando l’adozione di politiche più cautelative ispirate al Principio di Precauzione, contenuto nella Risoluzione 1815/2011 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, atteso l’esponenziale aumento di patologie legate all’esposizione dei campi elettromagnetici, il ‘Comitato Promotore No Wi-Fi Days’ lancia un appello chiedendo di sapere:

1) Quale ruolo riveste la Coalizione del Fixed Wireless Access, (CFWA formata da 52 soci fondatori privati) nella definizione dei Piani del Governo per lo sviluppo della banda larga e ultralarga;
2) Quali provvedimenti di sanità pubblica sono stati studiati e verranno adottati, anche in funzione degli effetti cumulativi, per tutelare il diritto (garantito dalla Costituzione) alla protezione della salute dei cittadini, sempre più sottoposti alle pericolose radio frequenze ubiquitarie;
3) Se in virtù del Principio di Precauzione verranno introdotti limiti esposizione più stringenti e obiettivi qualità, proprio per contenere al minimo ogni eventuale rischio sanitario;
4) Se sono state vagliate politiche di prevenzione con conseguenziali azioni, anche di informazione e comunicazione sociale, per salvaguardare l’ambiente, il paesaggio e le aree sensibili;
5) Se è stato predisposto un catasto generale degli impianti Wi-Fi, per consentirne una mappatura su tutto il territorio nazionale;
6) Se è stato pensato di ricevere, prima della messa in funzione di nuove migliaia di hot spot con tecnologia Wireless, un parere preventivo da parte di Arpa, residenti e comitati di cittadini, che altrimenti ne subirebbero passivamente le installazioni, ignari dei pericoli per la salute pubblica;
7) Se sono stati messi a punto degli Osservatori regionali sulle fonti di emissione elettromagnetica, stanziando un fondo per la ricerca anche a scopo di studi epidemiologici;
8) Se sono stati pensati, così come già in altri Paesi d’Europa, percorsi pubblici alternativi o comunque Aree pubbliche Free Elettrosmog Zone, a salvaguardia soprattutto delle persone con gravi disabilità ambientali come la Sensibilità Chimica Multipla e l’Elettrosensibilità.
Infine, in questi giorni di mobilitazione e protesta silenziosa, si presume che nelle due giornate di NO WI-FI DAYS il numero di modem e hot spot spenti in tutta Italia è di 10.000 unità.
Comitato Promotore ‘No Wi-Fi Days’

RIFERIMENTI UTILI

Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato la radiofrequenza come ‘possibile cancerogeno per l’Uomo’, inserendola in Classe 2B e riguarda tutta la radiofrequenza, compreso il segnale Wi-Fi. Ecco la risposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: http://safetechforschoolsmaryland.blogspot.it/2016/02/world-health-organization-confirms-that.html
Va aggiunto che questa classificazione è stata adottata sulla base dello ‘Studio Interphone’ (2000-2004) sovvenzionato per più del 50% dalla telefonia (Mobile Facturers Forum, GSM Association e Canadian Association for Wireless Telecommunications) tramite l’Unione Internazionale contro il Cancro. Lo studio è stato condotto solo su adulti (30-59 anni) e considera come “fortemente esposti” coloro che utilizzano il cellulare per mezz’ora al giorno. Prende in considerazione solo gli effetti termici e non quelli biologici che si verificano per esposizioni di gran lunga inferiori. I risultati sono stati pubblicati dopo 6 anni (2011) anche per le controversie legate ai conflitti d’interessi non dichiarati di 16 dei 34 membri della commissione. Versione in inglese: http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf
Uno studio successivo di Interphone pubblicato sul British Medical Journal sottolinea un aumentato rischio di glioma per esposizione alle radiofrequenze (cellulare). (2012) http://oem.bmj.com/content/68/9/631.full.pdf+html?sid=ca3ce25f-a8c2-446a-939598f6b13cfbae
Due epidemiologi svedesi, Hardell e Carlberg, hanno chiesto all’OMS una classificazione della radiofrequenza come ‘probabile cancerogeno per l’Uomo’, ovvero da inserire in Classe 2°: https://lennarthardellenglish.wordpress.com/2015/08/07/letter-to-who-regarding-brain-tumour-risk-associated-with-exposure-to-radiofrequency-fields/

Il Gruppo Bionitiative è una rete internazionale composta da 30 gruppi di ricerca. Prende in esame 1800 nuovi studi sui CEM a bassa intensità. Conclusioni: Chiare evidenze sulla maggiore vulnerabilità dei bambini; possibile fattore di rischio per iperattività, disturbi dell’apprendimento, disturbi comportamentali e autismo (bambini); aumentato rischio per tumore al cervello (bambini e adulti); malattie neurologiche degenerative (es. demenza precoce); leucemia (bambini e adulti); anormale trascrizione dei geni; genotossicità; neurotossicità negli uomini e negli animali; danno alla morfologia e motilità dello sperma. (report 2007-2012) http://www.bioinitiative.org/
Elenco partecipanti al gruppo di ricerca BioInitiative:
http://www.bioinitiative.org/report/wp-content/uploads/pdfs/sec25_participants.pdf

Abstracts: http://www.bioinitiative.org/research-summaries/
Aggiornamenti Aprile 2014: http://www.bioinitiative.org/bioinitiative-working-group-announces-whats-new-link/
La tecnologia wireless emette CEM che possono avere effetti nocivi per la salute umana. E’ necessario che la Commissione Europea riveda i limiti di esposizione alle RF stabiliti nel 1999 (Racc 1999/519/EC). E’ opportuno redigere linee guide per l’uso di tecnologie alternative al fine di ridurre l’esposizione ai CEM (2009). http://www.europarl.europa.eu/oeil/popups/summary.do?id=1074023&t=d&l=en

Il Principio di Precauzione, contenuto nella Risoluzione 1815/27 Maggio 2011 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, raccomanda di “applicare il Principio di Precauzione quando la valutazione scientifica non permette di valutare con sufficiente certezza il rischio, specialmente dato il contesto di aumento dell’esposizione della popolazione, incluso gruppi particolarmente vulnerabili come bambini e giovani”.
Versione in inglese: http://assembly.coe.int/Documents/AdoptedText/ta11/eRES1815.htm
Versione in italiano: https://www.infoamica.it/wp-content/uploads/2012/06/Risoluzioneeuropea_campi-elettromagnetici.pdf

Consiglio comunale di Roma (Assemblea Capitolina). Impegna Sindaco e Giunta a intraprendere un’azione di tutela della salute presso gli Istituti scolastici sulla potenziale nocività delle RF. Possibili danni al sistema neurologico, immunitario, endocrino, al patrimonio genetico e persino tumori.
Testo mozione n. 225 del 28 novembre 2014:
http://st.ilfattoquotidiano.it/wpcontent/uploads/2015/01/OdG_n_225_no_wireless_nelle_scuole1.pdf
Consiglio comunale di Torino. Impegna Sindaco e Giunta a tener conto nell’installazione di Hotspot wifi delle persone affette da EHS e a valutare i potenziali rischi legati all’esposizione alle RF considerate come “possibile cancerogeno” (OMS, IARC) (5 settembre 2013). http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti1/atti/testi/2012_05488.pdf

Comune di Udine Comune, Camera di Commercio, Confindustria e Associazione Albergatori hanno promosso l’iniziativa: molti locali ed esercizi pubblici, oltre alla sala Giunta, hanno deciso di esporre il logo “No Cell Zone”, per segnalare i luoghi liberi da RF (aprile 2012). http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_21/udine-cellulari-vietati-_b437a91c-8bb7-11e1-bdb0-bf9acf202da2.shtml
Provincia di Bolzano. Con la risoluzione 378/15, il Consiglio Provinciale di Bolzano impegna la Giunta a limitare al minimo indispensabile l’esposizione ai CEM della popolazione, con particolare riguardo ai bambini e ai giovani frequentanti le scuole. La Giunta è impegnata a disinstallare le reti wifi, da sostituire con reti a più bassa emissione. Un’attenzione specifica va prestata ai mezzi di trasporto pubblico, dove l’uso contemporaneo di telefoni cellulari o apparecchiature analoghe (smartphone, tablet…) “può portare a un drastico aumento delle radiazioni e dunque a rischi per la salute” (giugno 2015) http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_348802.pdf
Consiglio regionale del Piemonte. Con la mozione n. 500/2015, il Consiglio regionale impegna la Giunta a sostituire negli ambienti scolastici e in altre strutture pubbliche le reti locali wireless già esistenti con impianti a basse radiazioni che richiedano l’attivazione manuale da parte dell’utente e l’utilizzo limitato nel tempo e nello spazio. Impegna altresì la Giunta a realizzare campagne di informazione e sensibilizzazione su possibili rischi per la salute soprattutto di nascituri, bambini e giovani. Presentata dal consigliere Paolo Allemano il 14 ottobre 2015, approvata il 19 gennaio 2016. http://www.cr.piemonte.it/mzodgint/jsp/AttoSelezionato.jsp?ATTO=100500
Nel Consiglio regionale del Lazio Con le mozioni 301 e 302 dello 05.03.2015 è stato impegnato il Presidente della Regione Lazio ad adottare interventi urgenti contro l’elettrosmog e per la tutela della salute pubblica nel rispetto del principio precauzionale http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/11/elettrosmog-i-tribunali-smantellano-lantenna-selvaggia/2209075/

I più autorevoli e recenti studi medico-scientifici sulla Elettrosensibilità con individuazione dei biomarker, per una malattia tipica della società digitalizzata e altamente invalidante collegata all’esposizione all’irradiazione dai campi elettromagnetici: De Luca, 2015 e Belpomme, 2015 http://www.degruyter.com/view/j/reveh.2015.30.issue-4/reveh-2015-0027/reveh-2015-0027.xml?format=INT
Il rapporto SCENHIR è stato messo sotto accusa per conflitto di interessi da parte di decine di associazioni europee che si sono appellate alla Mediazione Europea per un’indagine:

20 Organisations Complain to the European Commission about the SCENIHR 2015 Opinion


Appello di Roma per la difesa della salute dalle RF Scienziati italiani diffidano il governo a non innalzare i limiti di legge per l’esposizione alle RF-CEM e invocano la riduzione dell’esposizione i cui limiti non sono in linea con le conoscenze scientifiche attuali (2015). https://www.infoamica.it/wp-content/uploads/2015/02/LETTERA-APERTA-AL-PARLAMENTO-DELLATASK-FORCE-PUBBLICA-4.pdf

Risoluzione di Potenza Picena Evidenzia gli effetti biologici delle RF sulla salute umana (14 dicembre 2013). https://www.infoamica.it/wp-content/uploads/2013/12/POTENZA-PICENA-SCIENTIFIC-RESOLUTION-20-APRIL-2013.pdf
Risoluzione di Venezia Promossa da ICEMS, riprende la Risoluzione di Benevento del 2006 (http://www.icems.eu/docs/resolution_italiano.pdf ) e sottolinea gli effetti non termici dei CEM sugli organismi viventi (persone, piante, animali). I livelli massimi di esposizione ai CEM indicati dall’OMS sono inadeguati perché considerano solo gli effetti termici. Un numero crescente di persone è affetta da EHS (patologia cronica invalidante). È necessario limitare l’uso dei dispositivi wireless e applicare il Principio di Precauzione. Attenzione alle categorie più esposte: bambini, donne incinte, anziani (2008). http://www.icems.eu/resolution.htm
Arpa Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) con la conversione del Decreto sviluppo (Legge 221/2012) correlato all’implementazione della tecnologia 4G, i limiti di esposizione della popolazione ai CEM sono passati da 6V/m calcolati come media nei 6 minuti di picco giornaliero (alle 13 o alle 20), a 6 V/m calcolati come media nelle 24 ore (art. 14 c. 8). Con la nuova Legge “i livelli di esposizione della popolazione saranno più elevati”. Tale scelta non ha tenuto conto del parere contrario del sistema delle Agenzie ambientali e del Ministero della Salute (gennaio 2013). http://www.arpa.piemonte.it/news/con-la-conversione-in-legge-del-decreto-sviluppoesposizioni-piu-elevate-ai-campi-elettromagnetici-e-meno-controlli
Ricercatori italiani sottolineano l’impatto biologico delle RF
Emilio Del Giudice (Istituto Internazionale Biofisica, Neuss, Germania), Livio Giuliani (Università della Tuscia), Settimio Grimaldi (CNR Roma), Fiorenzo Marinelli (CNR Bologna) (2009). http://www.acpnet.org/sites/acpnet.org/files/ACP/effettibio.pdf
Intervento del prof. Emilio Del Giudice Le cellule comunicano tramite campi elettromagnetici di bassissima intensità. Emilio Del Giudice, fisico teorico, medaglia Prigogine 2009, è famoso per i suoi studi in biofisica che, partendo dalla meccanica quantistica, evidenziano il ruolo fondamentale dell’acqua negli organismi viventi (2012). https://www.youtube.com/watch?v=oUl_c-H3Zqo
Intervento del prof. Angelo Gino Levis (già Ordinario di mutagenesi, Univ. Padova) analizza i risultati dello studio Interphone, paragonandoli con quelli di Hardell (2009). http://www.elettrosmogcard.com/congresso/Relazione.%20Levis.pdf

Dott. Livio Giuliani Intervista a “Restate scomodi” (Radio Uno) in cui si parla di un brevetto riguardante gli effetti terapeutici dei CEM, a determinate intensità e frequenze, in particolare per la cura dell’infarto del miocardio. Il brevetto si basa sugli effetti biologici delle RF (10 marzo 2015) (da 21’15” ca a 37’00” ca). http://www.restatescomodi.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-8867ee8e-01f9-40a8-9a3d-78d307219885.html
Intervista a ‘Il Fatto Quotidiano.it’ http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/11/elettrosmog-il-governo-mette-a-rischio-i-cittadini-parola-al-fisico/2292118/
SCUOLA. Comitato Lecce Via Cavo Chiede ai dirigenti scolastici di adottare il Principio di Precauzione (rimozione o non installazione reti wifi nelle scuole e di antenne sui tetti o nelle vicinanze degli edifici scolastici) (5 febbraio 2016). http://www.terranuova.it/Ambiente/No-al-wifi-nelle-scuole-Lecce-si-ribella
Associazione Genitori Toscana Invia una nota di raccomandazione a tutte le scuole affinché non aderiscano al progetto “Scuole in wifi” (21 novembre 2011). http://www.agetoscana.it/?option=com_content&view=article&id=354:wifi-a-scuola-no-grazie&catid=56:comunicati-stampa
Golem Comitati contro il wifi nelle scuole, a Udine e in altre città. Avvio di un esperimento per monitorare gli effetti del wifi sui bambini delle scuole di Udine (27 marzo 2014). http://www.goleminformazione.it/articoli/wifi-scuola-rischi-elettrosmog.html#.VNOZ8MYsxFX
Udine Costituiti comitati di genitori contro l’installazione del wifi nelle scuole. Finanziano studio sui possibili effetti nocivi sulla salute (febbraio 2014). http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/02/20/news/un-comitato-contro-il-wi-fi-nelle-scuole-udinese-1.8700337 http://www.ilgazzettino.it/PAY/UDINE_PAY/il_wi_fi_non_sempre_l_amico_dei_bambini/notizie/713357.shtml
Istituto Comprensivo “Dante Alighieri-Diaz”, Lecce Su iniziativa della dirigente prof. Giuseppina Cariati, il Consiglio di Istituto decide di rimuovere i dispositivi wifi e rigetta la proposta del Comune di installare sul tetto dei plessi scolastici un’antenna per la copertura di “Lecce città wireless” (gennaio 2016). http://www.alighieridiazlecce.gov.it/files/MELE/PTOF%20a.s.%202016-2019/PTOF_2016_19.pdf (v. pagina 41) Delibere di Istituto: https://www.albipretorionline.com/albopretorioPF3/frontend/atto.xhtml?codcli=SC26862&idatto=131722 https://www.albipretorionline.com/albopretorioPF3/frontend/atto.xhtml?codcli=SC26862&idatto=131721
Scuole elementari e medie di Borgofranco d’Ivrea Il sindaco di Borgofranco d’Ivrea fa rimuovere dalle scuole elementari e medie del Comune i dispositivi wifi in via precauzionale (fonte giornalistica 7 gennaio 2016). http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/07/news/il_sindaco_fa_togliere_il_wifi_dalla_scuola_potrebbe_essere_pericoloso_-130787972/
Istituto di Istruzione Superiore di Fara in Sabina (Rieti) Decide di non installare il wifi nella scuola (14 ottobre 2013). http://www.codacons.it/articoli/io_voglio_stare_tranquillo_ho_scelto_un_impianto_cablato__263318.html
Liceo “Morgagni” di Roma Decide di non installare il wifi nella scuola (fonte giornalistica 15 settembre 2011). http://www.aamterranuova.it/Medicina-Naturale/Salviamoci-dal-wi-fi http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/05/wi-fi-nelle-scuole-roma-si-verso-connessione-fili/1315653/
Suzara (Mantova) I genitori hanno ottenuto che il Comune non istallasse il wifi nelle scuole (agosto 2011). http://www.orizzontescuola.it/news/nel-mantovano-genitori-dicono-no-al-wifi-nelle-scuole-meglio-cablatura-dirlo-leuropa
Istituto scolastico Sant’Agostino di Civitanova Marche Decide di spegnere il wifi nella scuola (fonte giornalistica 30 gennaio 2014). http://www.cronachemaceratesi.it/2014/01/30/via-il-wireless-a-scuola-torna-il-cavo/426165/
Asili nido di Gand Divieto di utilizzare i dispositivi wifi nelle strutture che ospitano bambini sotto i tre anni (16 giugno 2014). http://www.flanderstoday.eu/education/ghent-bans-wi-fi-pre-schools-and-day-care

Il pediatra dott. Mario Canciani rende noti i risultati dell’indagine: http://www.udinerespira.com/index.php/15-post-2016/154-wi-fi-nelle-scuole-udinesi-rischi statisticamentesignificativi?tmpl=component&print=1&page=

Riferimenti Giuridici. La Corte di Cassazione Italiana conferma la decisione della Corte di Appello Civile di Brescia che imponeva all’INAIL di risarcire il sig. Innocente Marcolini per tumore alla testa legato all’uso estensivo a lungo termine del telefono cellulare. Testo della sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012: http://www.leggioggi.it/allegati/tumore-e-telefonini-il-testo-della-sentenza-n-17438-della-cassazione/ Notizia di stampa: http://www.informasalus.it/it/articoli/cellulare-cancro-cassazione.php

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