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Intolleranza ai campi elettromagnetici, come dimostrarla?

Alcuni ricercatori francesi hanno dimostrato che i campi elettromagnetici modificano sensibilmente la fisiologia del sangue e del cervello nelle persone elettrosensibili e c’è un impatto dei campi elettromagnetici dimostrabile con precisi marcatori biologici che aumentano o diminuiscono a secondo dell’intensita dell’esposizione.

Secondo l’oncologo francese Dominique Belpomme i campi elettromagnetici provocano degli effetti nel cervello, tra cui l’apertura della barriera emato encefalica che permette al mercurio e a gli organismi clorati e ad altri inquinanti di penetrare causando diverse malattie neuro degenerative.

Secondo Belpomme è certo che l’elettrosensibilità non è psicosomatica.

Professore di oncologia all’università di Parigi, il dott. Belpomme è presidente dell’associazione per la ricerca sul anticancro (http://www.artac.info)/ e dal maggio 2008 la sua equipe studia la “sindrome da intolleranza ai campi elettromagnetici” o SICEM.

Finora ha visto 450 malati e circa 20 nuovi casi alla settimana compreso dei bambini che soffrono di mal di testa, disturbi della memoria, della concentrazione e del linguaggio.

La SICEM é una reazione estrema a  livelli bassi d’esposizione ai campi elettrici e magnetici di estrema bassa frequenza (50-60hertz) emessi dai cavi e dagli apparecchi elettrici,come pure le radio frequenze(10megahertz a 300gigahertz) includendo il microonde, gli apparecchi senza fili e dalle loro antenne.

Questa sindrome e riconosciuta in Svezia come un handicap e, per questo, dà diritto a diverse modifiche dell’ambiente sovvenzionate dallo Stato allo scopo di ridurre al minimo l’esposizione ai campi elettromagnetici.

Molti traslocano nelle foreste, nelle grotte e in altri luoghi sperduti, lontano da qualsiasi emissione di campi elettromagnetici.

L’equipe del prof Belpomme ha messo a punto un metodo diagnostico basato su dei test del sangue e su un elettroencefalogramma speciale che permette di visualizzare il flusso sanguigno.

Spesso ha riscontrato, infatti, in questi pazienti dei problemi di vascolarizzazione celebrale.

Altri test hanno dimostrato che il 30% di questi pazienti ha tassi elevati di istamina, mentre il 50% hanno un eccesso di proteine da stress, bassa melatonina(hormone anticancro) e il 30% ha dei livelli di anticorpi e di proteine che indicano uno shock termico e evidenziano una sofferenza celebrale.

La metà di questi pazienti è anche ipersensibili ai prodotti chimici. Sia l’elettrosensibilità che la sensibilità chimica hanno in comune le stesse anomalie celebrali.

Fonte: http://www.21esiecle.qc.ca/files/SICEM.pdf

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