E’ stato pubblicato sulla rivista PLoS One di novembre 2013 un nuovo studio dal titolo “Cambiamenti nella perfusione cerebrale durante la stimolazione olfattiva nei pazienti con Sensibilità Chimica Multipla: uno studio basato su spettroscopia ad infrarossi multi-canale”.
Gli autori fanno parte della Facoltà di Medicina dell’Università di Kinki, Osakasayama, Osaka, Giappone, e del Laboratorio dell’Edificio Malato, Divisione della Ricerca di Base, Centro per la Ricerca medica Louis Pasteur, Kyoto, Giappone.
Secondo tale ricerca la Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è caratterizzata da uno stress somatico per l’esposizione agli odori. Per questo i pazienti con MCS metabolizzano gli odori in modo diverso rispetto ai controlli. Questa trasformazione degli odori può essere associata all’attivazione nell’area prefrontale collegamento alla corteccia cingolata anteriore, che è stata suggerita come un’area di attivazione correlata agli odori nei pazienti con MCS.
In questo studio, tale attivazione è stata definita come un aumento significativo del flusso sanguigno cerebrale regionale (rCBF) a causa della stimolazione agli odori.
Utilizzando una scheda per il test olfattivo ben progettata, sono stati indagati i cambiamenti della perfusione cerebrale nella corteccia prefrontale (PFC) dopo la stimolazione olfattiva con diversi odori diversi. E’ stata eseguita la spettroscopia ad infrarossi multi-canale in 12 pazienti con MCS e in 11 controlli.
Il test di stimolazione olfattiva è stato continuamente ripetuto 10 volte. Lo studio ha incluso anche la valutazione soggettiva dello stato fisico e psicologico e la percezione degli odori irritanti e piacevoli.
Sono stati osservati cambiamenti significativi nella perfusione cerebrale della corteccia prefrontale nei pazienti con MCS sia nella parte destra che in quella sinistra del cervello, come aree distinte da quella centrale della corteccia prefrontale, rispetto ai controlli.
I pazienti con MCS distinguono in modo corretto gli stimoli privi di odore in 10 ripetizioni di odori durante la prima fase del testi di stimolazione olfattiva, ma non nella parte finale.
Questi risultati suggeriscono che l’elaborazione dell’informazione prefrontale associata ai circuiti neuronali che controllano l’elaborazione, la memoria e il riconoscimento degli odori di esperienze passate di esposizione chimica svolgono un ruolo significativo nella patologia di questo disturbo.
Articolo completo: Azuma K, Uchiyama I, Takano H, Tanigawa M, Azuma M, Bamba I, Yoshikawa T. che fanno parte del Diparrimento di Medicina Ambientale e di Scienze del Comportamento, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3836968/pdf/pone.0080567.pdf
Recensione a cura di Francesca Romana Orlando per AMICA