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Sensibilità Chimica (MCS) causata dai coloranti nelle caramelle

Silvia K. Müller
CSN – Chemical Sensitivity Network, gennaio 2008
http://www.csn-deutschland.de/blog/2008/01/26/umweltmedizin-chemical-sensitivity-mcs-durch-farbstoffe-in-bonbons/
Traduzione di Silvia Bigeschi

Scienziati giapponesi dell’Università di Yokohama documentano il caso di una bambina di 5 anni alla quale è stata accertata una grave sensibilità chimica e intolleranza ai farmaci che si sono scatenate a causa dei coloranti azotati nei dolciumi (2). Questa bambina proprio a causa della sua MCS dovrà cambiare scuola.

Nella società moderna gli alimenti privi di coloranti sono quasi inconcepibili. Le caramelle mostrano il loro contenuto di coloranti, tuttavia questi vengono aggiunti anche in altri cibi come le salsicce o il burro per esempio, e pure nei farmaci. I coloranti artificiali fanno parte dei dieci allergeni più importanti. I coloranti artificiali come quelli naturali a lungo andare possono causare asma, allergie, iperattività perfino anafilassi e gravi conseguenze. La relazione fra coloranti e allergie, conosciuta da tempo, tuttavia è generalmente diagnosticata poco (2, 3). I test di provocazione sono migliori dei prick test (3, 4, 7). Nelle allergie ai coloranti l’evitamento di queste sostanze è l’unica terapia efficace.

Coloranti nel cibo: “Si mangia anche con gli occhi”.
La maggior parte dei coloranti serve a dare un migliore effetto ottico al cibo, per esempio le caramelle senza coloranti vengono mangiate poco, sono ritenute insipide e poco piacevoli. Da circa 40 coloranti alimentari si ottengono migliaia di composti chimici e naturali, autorizzati, che racchiudono la quasi totale varietà dei colori. Ne fanno parte perfino molti metalli come alluminio, argento e oro che vengono impiegati solo quando deve venire colorata la superficie. I toni di colore più usati sono il rosso, giallo, arancio e nero. Il blu si trova piuttosto raramente a causa della sua natura chimica, tranne che nei dolciumi.

I coloranti sono sicuri nel cibo?
Nei cibi e nei generi alimentari vengono aggiunte sostanze coloranti naturali e artificiali. Minori sono le sostanze coloranti di origine vegetale, mentre la maggior parte hanno origine in laboratorio e sono copie sintetiche di sostanze che si trovano in natura o creazioni totalmente chimiche. I coloranti chimici non hanno buona fama perché sono note come causa di allergie e possono perfino causare il cancro. La fama maggiore la possiedono i coloranti azotati che vengono aggiunti negli alimenti, nei cosmetici e nei farmaci. Originariamente venivano prodotti dal catrame, in seguito dal petrolio o da gas naturale e sono ritenuti un gruppo di sostanze nocive alla salute. Poiché i coloranti sono sensibili alla luce e al calore, quasi sempre acido stabili, il vantaggio dei coloranti artificiali è che sono molto a più buon prezzo di quelli naturali. Il colorante azotato giallo Tartrazina è considerato particolarmente preoccupante (6, 8, 9, 17, 18) come mostra il seguente caso studiato. Sono soprattutto a rischio le persone con intolleranza all’aspirina (3, 17, 18).

I coloranti, come certi alimenti, possono essere causa occulta per molti disturbi. Sono noti anche come fattore scatenante di asma, reazioni cutanee, tumefazioni, mal di testa, iperattività, ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività) enuresi notturna, infiammazioni auricolari e, in casi gravi, perfino anafilassi (4,7,9,10,12,17,18). Solo un test di provocazione porta alla determinazione oggettiva (3,5,6,7,9,10), mentre i Prick Test spesso non mostrano risultati affidabili.

Caso di studio: colori azotati – innesco della sensibilità chimica (MCS) e grave intolleranza ai farmaci
Quali conseguenze tragiche e durevoli provochino i coloranti già a piccole dosi sono state chiarite attraverso il caso di una piccola bambina giapponese che con l’ingestione di caramelle colorate ha sviluppato la sensibilità chimica multipla e una intolleranza ai farmaci. Nel reparto di allergologia dell’università di Yokohama il caso è stato esaminato e documentato con la massima precisione (3).

La bambina di 5 anni soffre il ripetersi di gravi reazioni accompagnate da orticaria, edema di Quincke, insufficienza respiratoria, mal di testa, perdita di coscienza e dolori addominali senza riuscire a lottare. I disturbi si aggravano attraverso varie terapie con somministrazione di antistaminici e corticosteroidi per endovena. La situazione della bambina si aggrava molto che deve essere trasferita al reparto urgenze dell’ospedale. Lì i sintomi migliorano tranne le tumefazioni e la febbre lieve. I medici le prescrivono ulteriori controlli e osservazione dell’alimentazione a casa.

Alla fine il diario alimentare, tenuto per osservare le reazioni agli alimenti, fa scoprire che i sintomi si presentano ogni volta che ha mangiato dolci come le caramelle e i confetti di zucchero colorati. Su questa base i medici dell’Università di Yokohama hanno ricondotto le reazioni della bambina ai coloranti azotati nei dolciumi. La madre si ricorda che il prime episodio grave era accaduto proprio dopo che la bambina aveva mangiato delle caramelle rosse (contenenti tartrazina e blu brillante). Perciò sono stati eseguiti i test di provocazione (con il consenso dei genitori) per gli additivi alimentari e i farmaci antinfiammatori (NSAIDs) dopo aver eliminato i dolciumi. I tests dimostrano che la bambina reagisce a sostanze colorate azotate, aspirina, acido benzoico, acetaminofeno e anestetici. Un prick test con queste sostanze non rileva alcun risultato.

Dopo che le sostanze coloranti azotate vengono evitate dalla bambina le tumefazioni e la leggera febbre si presentano più raramente. Tuttavia, la bambina soffre spesso di esantema, vertigini, mal di testa, spossatezza, senso di oppressione al torace e nausea anche se vengono evitate le sostanze sospettate di scatenare le reazioni. I medici verificano che questi sintomi adesso sono reazioni a molti odori chimici come il fumo di sigaretta, sostanze disinfettanti, solventi, detergenti, profumi e prodotti per i capelli. La bambina riceve così la diagnosi di MCS grave scatenata da sostanze coloranti azotate. Per stabilizzare la situazione della bambina le vengono somministrati vitamine e glutatione. Le attività quotidiane, per esempio la scuola, fanno ammalare di più della bambina a causa della sua MCS. Per alleviare i suoi sintomi, quando era ricoverata in clinica i medici le istallavano un purificatore dell’aria nella stanza quando andavano a farle le visite. Dal momento che la bambina a scuola ha disturbi a causa del materiale scolastico e dei detersivi usati per le pulizie, i genitori hanno richiesto un purificatore dell’aria da tenere nell’aula. Purtroppo la scuola non ha accettato questa richiesta e i genitori sono costretti a cercare una scuola dove la bambina possa partecipare alle lezioni senza stare male.

Bibliografia

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  3. Naoko Inomata, Hiroyuki Osuna, Hiroyuki Fujita, Toru Ogawa and Zenro Ikezawa, Multiple chemical sensitivities following intolerance to azo dye in sweets in a 5-year-old girl. Allergology International 2006;55(2):203-205
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  17. John Emsley, Was it something you ate? Oxford University Press, 2005

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