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Prepararsi alla visita legale per l’accertamento dell’invalidità o del diritto alle cure

Questo articolo è stato scritto dalla Dott.ssa Grace Ziem per la rivista Our Toxic Times, del settembre 2007, pubblicazione del Chemical Injury Information Network 
Traduzione a cura di A.M.I.C.A.

La prima cosa da considerare riguardo una visita medica indipendente è stabilire in anticipo quale sia il suo obiettivo. Se è determinare la causa della vostra malattia – e questa è causata da un’esposizione tossica – il medico dovrebbe avere una formazione e un’esperienza in tossicologia. 

Chiedete il curriculum vitae al medico o ai medici che faranno la visita per accertarvi che vi sia descritta una formazione e un’esperienza adeguata in tossicologia. Il c.v. dovrebbe comprendere almeno diversi corsi semestrali in tossicologia così come conferenze di tossicologia e, preferibilmente, pubblicazioni che dimostrino una competenza di tossicologia.

Se l’obiettivo è determinare se avete bisogno di un trattamento specifico, informatevi sulla esperienza del medico come clinico che tratta pazienti con la vostra condizione medica. Vi potete informare attraverso il vostro avvocato o potete chiamare lo studio del medico e chiedere al personale se quel medico tratta la sindrome delle vie aeree iper-reattive o altri danni causati da esposizioni chimiche, e se segue tali pazienti nel tempo con le sue terapie.

Nella mia esperienza i medici delle assicurazioni non hanno mai trattato l’encefalopatia neurotossica, la sindrome delle vie aeree iper-reattive o qualsiasi altra forma di danno causato da esposizioni chimiche. Così come un medico che non tratta diabetici non è esperto di diabete, i medici che non trattano i danni causati da sostanze chimiche non sono clinici esperti di questi danni e non dovrebbero essere considerati qualificati per esprimere opinioni sulla necessità o meno di un trattamento medico.

Tutti i medici clinici sanno che è necessario prescrivere un trattamento e seguire i pazienti nel tempo per acquisire la necessaria esperienza riguardo l’efficacia di un certo trattamento. Un medico che non fa così con i suoi pazienti non è qualificato a rilasciare opinioni sull’efficacia di uno specifico trattamento per la vostra condizione clinica.

La anamnesi clinica e la visita dovrebbero essere condotte in modo competente. Portare un registratore alla visita vi aiuterà a ricordare quali domande vi sono state fatte e quali sono state le vostre risposte. Se avete problemi di memoria a breve termine, deficit dell’attenzione o altri disturbi cognitivi, avete una condizione che influenza un’attività principale del pensiero. In tal caso si tratta di una condizione prevista dall’American with Disabilities Act che vi autorizza a registrare per aiutarvi con la memoria. Voi potete poi usare questa registrazione per assicurarvi che il rapporto finale del medico esaminatore sia in linea con quanto registrato. Se possibile, portate due registratori così da fornire una cassetta allo stesso medico.

Una tecnica persino migliore è portare con voi qualcuno che faccia una videoregistrazione del racconto della storia clinica e della visita. Per esempio uno dei miei pazienti fece così. Quando ho visto la registrazione della visita neurologica era chiaro che il medico faceva le domande troppo velocemente per consentire di rispondere anche ad una persona con un cervello sano. La sua visita, inoltre, mostrava incompetenza. Per esempio, teneva lo strumento TUNING FORK sottosopra e non usava, in altre parti della visita, strumenti standardizzati e accettati in neurologia. Il test dell’equilibrio non era stato condotto in modo competente.

Un medico competente non dovrebbe opporsi alla richiesta del paziente di fare una registrazione. È una cortesia assicurarsi che il medico sappia di essere registrato. Alcuni Stati lo prevedono per legge e io penso che sia una pratica etica e saggia.

Invito sempre i miei pazienti a fare una registrazione per aiutarsi per la memoria e non ho alcuna obiezione che facciano una registrazione audio o video, né rifiuto altri tipi di sistemazioni ragionevoli. Uso tecniche di visita accettate dalla comunità medica e scientifica, perciò la registrazione della mia anamnesi clinica e/o dell’esame clinico e neurologico aiuta a documentare la mia competenza.

Nessun medico competente dovrebbe negare la richiesta di registrazione da parte di un paziente con problemi di memoria che vuole assicurarsi di conservare una corretta registrazione dell’evento.

Quando questa visita è pagata dall’assicurazione ovviamente il medico ne è consapevole e l’assicurazione seleziona verosimilmente medici che forniranno opinioni che non minaccino i loro profitti.

Se il c.v. non è sufficientemente chiaro, dovreste essere capaci di chiedere al medico dettagli sui suoi guadagni come la percentuale approssimativa di guadagni provenienti dalle visite per conto delle assicurazioni e di quella proveniente da consulenze/assicurazioni rispetto alla percentuale derivante dall’attività indipendente di medico clinico. Questo aiuta a valutare fino a che punto il medico dipende finanziariamente da aziende con interessi privati. Potrebbero esserci informazioni su Internet sul medico e gruppi di supporto che possono assistervi in questa importante attività di raccolta di informazione.

Non è ragionevole che vi richiedano di fare una visita che possa farvi stare male. Quando necessario chiedete sistemazioni ragionevoli per le vostre esigenze di salute (per esempio una visita domiciliare o all’aperto). Se la vostra condizione interferisce con una attività principale della vita come respirare o pensare, siete qualificati per essere tutelati dalla legge e dai regolamenti sulle disabilità.

Per esempio, se il medico cura pazienti con danni causati da sostanze chimiche, ci dovrebbero già essere delle sistemazioni ragionevoli di accoglienza. Perciò, il rifiuto di fornirle indica la mancanza di esperienza del medico e/o di correttezza etica verso i pazienti danneggiati da esposizioni chimiche. Sistemazioni ragionevoli di accoglienza per una visita medica a persone con sintomi aggravati da esposizioni chimiche possono comprendere:

A. minimizzare il tempo di attesa nelle sale per evitare esposizioni non necessarie a detersivi, prodotti profumati, carta carbone, residui di pesticidi, ecc…
B. Accesso ad un ambulatorio che non abbia deodoranti ambientali o altri agenti irritanti.
C. Un medico e personale sanitario che non indossino prodotti profumati o abiti lavati recentemente a secco o contaminati da residui di ammorbidente. Poiché gli ammorbidenti si attaccano agli abiti anche dopo diversi lavaggi, i residui di una lavatrice precedente contamineranno la biancheria lavata successivamente senza ammorbidente. La situazione ideale è ovviamente che ci sia una politica dello studio, avviata da diversi mesi o da più tempo, in base alla quale tutto il personale non usi ammorbidenti per fare la lavatrice. Nella mia esperienza basta alleggerire l’acqua.
D. Evitare qualsiasi esposizione a carta copiativa. Non bisogna usare o consumare carta copiativa vicino all’area dove attendete o nello studio per la visita a causa delle sostanze irritanti e delle sostanze chimiche sensibilizzanti contenute nelle microcapsule.
E. Sistemi non tossici di controllo dei pesticidi. Un medico esperto di danni da esposizioni chimiche saprà che un sistema del genere è essenziale per proteggere la salute dei pazienti danneggiati da esposizioni chimiche. Domandate quando è stata l’ultima volta che hanno usato dei pesticidi nella sala d’attesa o negli ambulatori.
F. Informatevi anche circa l’uso di agenti biocidi. Per esempio, la glutaraldeide è una sostanza neurotossica e irritante per le vie aeree respiratorie e non è necessaria perché ci sono mezzi meno tossici di controllare i germi. Suggerisco l’eccellente sito http://www.beyondpesticide.org. I chirurghi che si occupano di pazienti danneggiati da esposizioni chimiche hanno un buon controllo delle infezioni usando il sapone verde, per esempio, per lo scrubbing chirurgico. personalmente non mi sono mai capitata insetti o germi che non potessero essere controllati con varie forme di acido borico o trappole atossiche.

Se lo studio medico si rifiuta di prendere tali misure, è una chiara indicazione che non conoscono bene le esigenze mediche delle persone danneggiate da esposizioni chimiche e che il medico è molto probabilmente poco esperto nel trattamento di questi pazienti. Se non vi garantiscono queste sistemazioni basilari, dovreste insistere che venga scelto un altro medico che fornisca le sistemazioni necessarie.

È relativamente comune per i medici che limitano la loro pratica ad una specializzazione che comprende uno o pochi organi usare diagnosi psichiatriche a dispetto del Manuale di Diagnosi e Statistica dell’Associazione Americana di Psichiatria. Se vi attribuiscono una diagnosi psichiatrica, suggerisco di consultare questo manuale DSM IV disponibile in prestito da una biblioteca locale. Nella mia esperienza i pazienti danneggiati da esposizioni chimiche che hanno ricevuto false diagnosi psichiatriche quasi mai rientrano nei criteri diagnostici del manuale DSM IV.

Nota di A.M.I.C.A.: questo articolo è stato scritto dalla dott.ssa Grace Ziem per aiutare i pazienti affetti da patologie causate da esposizioni tossiche a difendere i propri diritti nel corso delle visite mediche indipendenti necessarie per esempio nelle controversie legali o in quelle con le assicurazioni mediche. Può essere comunque utile anche in Italia per chi deve affrontare commissioni mediche di lavoro, per l’invalidità o visite con il consulente tecnico d’ufficio nominato dal tribunale.

Foto di Anh Nguyễn Duy da Pixabay

 

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