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Vivere con la Sensibilità Chimica Multipla ai tempi del Covid

Limitazioni raddoppiate

Chi soffre di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è abituato a limitare gli scambi sociali perché deve ridurre al minimo possibile le esposizioni a sostanze chimiche, come profumi, deodoranti ambientali, detergenti, detersivi (anche in tracce residue sui vestiti degli altri), plastiche, ecc.

Anche per l’alimentazione ci sono grandi limitazioni sia per evitare di assumere conservanti e additivi chimici, ma anche per i cibi pro-infiammatori come latte e glutine.

Con l’arrivo del Covid i malati di MCS devono far fronte all’aumento dell’impiego di disinfettanti che molto spesso contengono sostanze profumate e inquinano gli ambienti pubblici, oltre che rimanere come residui sulle persone, sui prodotti acquistati e sugli alimenti.

La maggior parte di chi soffre di MCS, inoltre, ha alle spalle una lunga storia di reazioni avverse ai farmaci e in genere non ne può assumere. Spesso si reagisce anche alle vitamine e agli integratori, soprattutto se si ha una forma di MCS indotta da intossicazione cronica da metalli odontoiatrici.

Questo significa che per il malato di MCS il rischio di contagio da Covid deve essere pari a zero e, quindi, le limitazioni della vita sociale e lavorativa raddoppiano rispetto a prima.

Mercurio e mortalità da Covid

Nel 2021 uno studio ha ipotizzato che la maggiore mortalità da Covid sia associata al mercurio, una potente neurotossina che è nota anche per il suo potere pro-coagulativo. I ricercatori pensano che sia l’accumulo silente di mercurio in certe popolazioni a determinare la maggiore mortalità per Covid.

Considerando che in Italia, la maggior parte dei malati ha sviluppato la MCS in conseguenza di un’esposizione cronica a mercurio dell’amalgama dentale, si presume che siano a maggiore rischio di sviluppare la forma grave di Covid.

Ciononostante, per ora, sembrerebbe che l’unico caso di persona deceduta per Covid tra i malati dell’associazione sia legato al fattore età. I pazienti giovani, infatti, hanno superato la malattia senza conseguenze.

Vaccini

Paradossalmente, i malati di MCS, anche se avrebbero bisogno più di altri di una protezione dal Covid, non possono fare il vaccino a causa dell’allergia a uno dei conservanti e soprattutto perché in genere hanno una lunga storia di gravi reazioni avverse a farmaci diversi e non sempre correlati tra loro.

Addirittura moltissimi malati stanno male anche solo se prendono un’aspirina, delle vitamine o dei prodotti omeopatici e persino i farmaci antistaminici e cortisonici e quasi tutti devono seguire anche un’alimentazione molto limitata e personalizzata.

Nei malati di MCS le reazioni ai composti chimici nell’ambiente, agli alimenti e ai farmaci è caratterizzata sia da una disreattività immunologica sia da una disreattività metabolica.

Entrambe sono causate da pregresse esposizioni a tossine chimiche che hanno alterato i meccanismi di difesa neuro-immunologici e metabolici.

IL paradosso è che, quando il malato di MCS chiede l’esonero vaccinale al proprio medico o al medico dell’hub vaccinale, si trova di fronte un medico che non ha alcuna cognizione della malattia e che spesso si limita a seguire delle linee guida nazionali che non tengono conto di questa patologia.

I malati, quindi, devono faticare due volte per ottenere l’esonero vaccinale e molti stanno avendo problemi a conservare il posto di lavoro.

In alcuni casi, tuttavia, quando si trovano medici attenti e disposti a leggere la documentazione medica portata dal malato, l’esonero vaccinale viene concesso.

Ospedali

I malati di MCS reagiscono a sostanze chimiche presenti nell’aria, come profumi, disinfettanti, detersivi, farmaci in sospensione, ecc.

In caso di infezione da Covid il malato non ha possibilità di rivolgersi agli ospedali perché mancano ambienti idonei e il personale non è adeguatamente istruito, anche dove sono stati adottati protocolli per MCS “sulla carta”. Per non parlare dell’uso massiccio di disinfettanti per l’ambiente e per le mani che ha reso quegli ambienti ancora più inaccessibili.

Nel gennaio 2022 l’associazione AMICA ha ricevuto la denuncia di una signora con MCS che si è rivolta all’ospedale di Rieti per ricevere delle cure per il Covid. La signora aveva letto sul sito di AMICA che l’ospedale di Rieti aveva adottato un protocollo specifico per MCS, ma sembra che la realtà sia diversa.

Nella sua lettera, la signora riferisce che sarebbe stata esposta a candeggina usata per le pulizie in sua presenza, nonostante le sue proteste e, inoltre, che sarebbe stata anche bullizzata da un’infermiera che continuava ad apostrofarla come “no-vax” nonostante la signora avesse l’esonero vaccinale e quindi non potesse fare il vaccino per ragioni mediche. L’associazione AMICA ha scritto all’ospedale di Rieti per avere chiarimenti sull’accaduto.

Nel marzo 2020 una malata di Brescia che aveva contratto una forma grave di Covid, nonostante avesse bisogno di un ricovero ospedaliero, è rimasta a casa, dove è morta, perché nell’ospedale non c’era uno spazio idoneo alla MCS. Questo non è più accettabile.

Un gruppo di associazioni, tra cui AMICA, ha scritto nel 2020 a tutti gli assessori alla salute delle regioni per richiedere protocolli ospedalieri per MCS, ma non ci sono state risposte concrete. Nel gennaio 2022 AMICA ha rinnovato l’appello con una sua lettera.

Linee guida ospedaliere per MCS

Nel giugno 2020 l’associazione AMICA-ODV ha presentato richiesta ufficiale al ministero della Salute per adottare linee guida ospedaliere per l’accoglienza protetta dei malati di MCS, presentando il Consenso Italiano sulla MCS scritto dal Gruppo di Studio Italiano MCS e supportato da oltre un centinaio di associazioni, medici e ricercatori.

La richiesta è stata ufficialmente accolta, ma da allora non risulta che la nuova commissione di aggiornamento dei LEA, insediata il 20 luglio 2020, si sia mai occupata del problema. L’associazione AMICA ha fatto una richiesta di accesso agli atti per avere notizie al riguardo.

Nel 2021 l’associazione AMICA ha sollecitato la discussione delle linee guida inviando al Ministero della Salute il Consenso Italiano sulla MCS sulla prestigiosa rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health.

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